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Ostello urbano per animali. La proposta pet friendly per il Piano Operativo

A lanciare l’idea l’architetto Sergio Pelletti col regista Francesco Speroni "Un servizio destinato a chi deve lasciare temporaneamente cani o gatti".

Ostello urbano per animali. La proposta pet friendly per il Piano Operativo

L’architetto Sergio Pelletti assieme al regista seravezzino Francesco Speroni col suo cane Parsifal

Progettare un ostello urbano per animali domestici. E’ la proposta sicuramente più originale (e concreta) avanzata tra le osservazioni al Piano Operativo: a presentarla l’architetto Sergio Pelletti di Pietrasanta assieme al regista seravezzino Francesco Speroni non solo per scongiurare fenomeni di abbandono ma, soprattutto, per offrire un servizio pubblico (attualmente assente) di custodia in casi anche occasionali di necessità. "Ormai nella famiglia è subentrata la presenza di cani e gatti – sottolinea l’architetto Pelletti – e questo deve rappresentare motivo di riflessione nella pianificazione urbanistica. Un Comune moderno deve inserire il concetto di ostello urbano per animali domestici, una casa che possa ospitare i nostri fedeli amici ogni qualvolta ve ne sia necessità, inserendo all’interno dei parchi urbani o aree a verde una struttura che possa ospitare in modo sano e decoroso circa 40 fra cani e gatti domestici, in modo da garantire a loro un ricovero decente ed un’assistenza continua. L’integrazione di queste piccole città animali, che saranno in continuo contatto con gli abitanti delle aree contermini urbane, dovrà favorire la nascita di una nuova coscienza all’interno delle strutture sociali, vedi la scuola, le persone sensibili a questo problema, i pensionati, che potrebbero trovare qui un luogo dove poter esprimere la propria socialità che sempre più si sta allontanando fra gli umani. Ovviamente in questo modo – aggiunge – verrà data una risposta anche alla sistemazione temporanea degli animali quando una famiglia si trovi nella necessità di separarsi, per un limitato periodo di tempo, dal proprio animale in caso di viaggi, di assenza forzata dovuta a terapie mediche etc".

Il progetto è stato inoltrato anche al comune di Roma dove è stato lanciato il primo ospedale veterinario gratuito e si propone come idea-pilota da mettere in atto nella pianificaizone urbanistica di ogni località d’Italia. "Le scuole di veterinaria, con i nuovi laureati o laureandi – aggiunge Francesco Speroni – potrebbero effettuare i tirocini facendo riferimento a una piccola sede fissa all’interno del l’ostello o tramite un pulmino attrezzato che possa servire il territorio".

Francesca Navari