Mattarella a Sant'Anna di Stazzema. "La memoria è un dovere"

Appena arrivato nella piazza di Sant'Anna, Mattarella ha incontrato uno dei superstiti, Enrico Pieri il quale il giorno della strage aveva 10 anni, e poi deposto una corona al monumento che ricorda l'eccidio

Mattarella a Sant'Anna (foto Umicini)

Mattarella a Sant'Anna (foto Umicini)

Sant'Anna di Stazzema, 29 febbraio 2020 - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Sant'Anna di Stazzema, luogo dell'eccidio nazifascista del 12 agosto 1944 che fece 560 vittime tra la popolazione civile, fra cui anziani, donne e bambini. Il presidente Mattarella a Sant'Anna ha partecipato alle iniziative per il 50° anniversario del conferimento della medaglia d'oro al valor militare a Sant'Anna e anche per il 20° dall'istituzione del Parco della Pace.

Mattarella è il quinto presidente della Repubblica che visita Sant'Anna dopo Pertini nel 1982, Scalfaro nel 1998, Ciampi nel 2000, Napolitano insieme al presidente tedesco Gauck nel 2013. Appena arrivato nella piazza di Sant'Anna, Mattarella ha incontrato uno dei superstiti, Enrico Pieri il quale il giorno della strage aveva 10 anni, e poi deposto una corona al monumento che ricorda l'eccidio. Poi ha visitato il museo, quindi si è recato alla Fabbrica dei diritti, edificio dedicato a convegni e eventi per la divulgazione della memoria di quei fatti.

"La memoria è un dovere, costituisce un patrimonio della comunità, il tempo può attenuare il dolore ma non possiamo consentire che le coscienze si addormentino, la testimonianza fa parte del nostro dovere di solidarietà", ha detto il presidente della Repubblica. "Dobbiamo essere vigili: i mutamenti epocali offrono opportunità in ogni campo ma provocano spesso paura, disorientamenti, chiusure e il germe dell'odio non è sconfitto per sempre, il timore del diverso, il rifiuto della differenza, la volontà di sopraffazione sono sentimenti che possono ancora mettere radici e svilupparsi e propagarsi".