Inchiesta 'Ndrangheta, Massarosa teme per i veleni nel terreno, via ai controlli

L'ordinanza del sindaco, che vuole rassicurare i cittadini

La zona di Massarosa interessata dallo stoccaggio

La zona di Massarosa interessata dallo stoccaggio

Massarosa (Lucca), 2 maggio 2021 - Con un'ordinanza il Comune di Massarosa ha imposto verifiche e anche la rimozione dei rifiuti sui terreni del cantiere in località Pioppogatto al centro dell'inchiesta sui fanghi tossici condotta dalla Dda di Firenze. Lo rende noto lo stesso Comune di Massarosa.

Il provvedimento, si spiega, fa seguito alle comunicazioni di Arpat all'amministrazione sui risultati delle analisi «eseguite su campioni di terreno prelevati nel cantiere in via Duccini a Pioppogatto. Si tratta di controlli effettuati in data 27/02/2019 e 08/03/2019.

I campionamenti sono stati eseguiti su due cumuli di materiale proveniente dall'impianto di lavorazione inerti, stoccaggio e trattamento rifiuti inerti della società Lerose srl di Pontedera destinato alla realizzazione del riempimento del cantiere in corso di esecuzione.

Avendo gli esiti delle analisi rilevato valori analitici diversi per la maggior parte dei parametri analizzati riportati sulle certificazioni fornite il sindaco Alberto Coluccini dopo confronto con l'Arpat ha firmato un'ordinanza con la quale obbliga i privati proprietari dei terreni, responsabili del cantiere e proprietari della ditta fornitrice dei materiali di riempimento a fornire le informazioni necessarie e la documentazione attestante il destino dei cumuli identificati, durante le verifiche citate nella nota Arpat e a provvedere a definire le aree in cui sono stati depositati i materiali relativi a tutti i 165 conferimenti riconducibili alla ditta Lerose srl producendo documentazione cartacea comprovante tale definizione e provvedendo a delimitarla sul posto con apposita segnaletica entro 15 giorni».

«Massima attenzione - commenta il sindaco -: rassicuro tutti i cittadini garantendo loro l'impegno da parte mia e dell'amministrazione. Verranno intraprese tutte le azioni utili e necessarie, in tutte le sedi, senza tralasciare niente né fare sconti a nessuno». I destinatari dell'ordinanza, si spiega ancora, «dovranno anche provvedere ad attuare un adeguato piano di investigazione preliminare per accertare la natura e la potenziale contaminazione dei materiali che sono andati a costituire il rilevato dell'area, analisi da effettuare insieme ad Arpat concordando l'inizio e le modalità delle operazioni di campionamento. Nell'ordinanza inoltre si chiede di provvedere a comunicare le risultanze dei rilievi eseguiti in contraddittorio con Arpat, a indicare la quantità, tipologia e localizzazione dei rifiuti presenti e di provvedere a smaltire i terreni risultati non conformi che dovranno essere allontanati come rifiuto ai sensi art. 192 D.Lgs.152/06 entro i successivi 30 giorni. Una volta terminate le operazioni di valutazione e di rimozione di eventuali rifiuti, l'amministrazione comunale valuterà in accordo con Arpat la necessità di attivare ulteriori procedimenti».