In prima linea contro il Covid. La città rende omaggio a Taccola. Doni ed emozioni in sala consiliare

L’amministrazione e l’artista Castagnini hanno organizzato una cerimonia all’insaputa del medico e capogruppo

In prima linea contro il Covid. La città rende omaggio a Taccola. Doni ed emozioni in sala consiliare

In prima linea contro il Covid. La città rende omaggio a Taccola. Doni ed emozioni in sala consiliare

I colleghi di maggioranza lo hanno convocato per una preconsiliare in vista della seduta del 15 aprile, dicendogli che l’incontro non sarebbe stato più ospitato alla sede distaccata al “Lucchesi“ bensì in sala consiliare. Ma era una trappola, se così possiamo chiamarla. Di quelle che paralizzano l’uso della parola tanta è l’emozione e la sorpresa. Lo sa bene Daniele Taccola, medico responsabile di medicina Pcp (Presa in carico precoce) all’ospedale Versilia, nonché capogruppo della “Lista Mallegni-Pietrasanta prima di tutto“, il quale ha ricevuto il “grazie“ dell’amministrazione comunale per il prezioso servizio reso alla comunità durante il durissimo periodo dell’emergenza Covid come sanitario e promotore delle buone pratiche quotidiane indicate per contenere la diffusione del virus. Una cerimonia breve, di appena 15 minuti, ma densa di emozioni e significato. Ad omaggiare Taccola sono stati sia il giovane artista Matteo Castagnini sia l’amministrazione, con il riconoscimento che idealmente è stato esteso ai colleghi del nosocomio versiliese.

Castagnini, in particolare, ha realizzato una scultura in bronzo, fusa dalla fonderia “Mariani“, raffigurante l’elemento centrale dello stemma di Pietrasanta su cui si intrecciano due serpenti, riprendendo la simbologia greca del bastone di Asclepio associato alla medicina. L’amministrazione, invece, gli ha consegnato una pergamena firmata dal sindaco Alberto Giovannetti. Il tutto alla presenza anche dei familiari e amici di Taccola, più alcuni assessori (l’iniziativa è partita da Francesca Bresciani e Tatiana Gliori) e consiglieri. "Mi hanno fatto una bella sorpesa – dice il medico e capogruppo – sotto tutti i punti di vista. All’inizio non sapevo cosa dire, ho rischiato di fare una brutta figura. Una cerimonia che ci consola di anni di lotta. Ed è uno sprone a cercare di impegnarsi sempre di più per chi ha scelto questa professione non per arricchirsi, ma per arricchire. Ringrazio tutti. Da chi l’ha pensata in silenzio, a chi ha realizzato l’opera in bronzo, lavorando di notte, a chi non ha dimenticato. La mia famiglia. Forse era destino che nella nostra carriera di sanitari dovessimo cimentarci con la prima, vera pandemia dei tempi moderni. Di sicuro ne avremmo fatto tutti volentieri a meno. Ma così è stato, e ora sappiamo di poter resistere".

Daniele Masseglia