Fiuta i bocconi avvelenati. Così Arì salva gli altri cani

Il lagotto romagnolo adesso è pronto per annusare ogni anfratto della Pineta. Già tre casi di intossicazioni dopo una passeggiata nel parco: è allarme

Arì ha sette anni

Arì ha sette anni

Viareggio, 16 aprile 2021 - Con l’accento sulla ì, Arì è già pronto a fiutare la Pineta di Ponente. Ogni metro quadrato, alla ricerca di bocconi avvelenati. E’ un lagotto romagnolo, un concentrato di riccioli fittissimi e di energia addestrato per riconoscere topicidi, pesticidi, diserbanti, liquidi anticongelanti e tutto quello che qualche sciagurato zeppa dentro irresistibili polpette che poi abbandona per uccidere i cani che abboccano al terribile tranello.

«Arì – spiega Roberta Grossi, volontaria dell’associazione di tutela animali Vegasoccorso – oggi ha 7 anni, e da due esercita l’olfatto proprio per intercettare queste esche potenzialmente mortali e salvare così gli altri cani dalle terribili conseguenze dell’avvelenamento". Già nelle prossime ore inizierà ad annusare ogni anfratto della Pineta di Ponente, dove sono stati segnalati negli ultimi giorni almeno tre episodi di intossicazione.

A denunciare questa odiosa situazione è stata la padrona di un cane che, dopo una passeggiata nel parco cittadino, ha accusato gravi convulsioni. Il veterinario che l’ha curato aveva già visto, prima di lui, altri casi analoghi a distanza di poco tempo. E così è scattato, con il passaparola, l’allarme. Sui gruppi e le pagine Facebook circolano diversi appelli, che avvisano i proprietari di stare attenti ai pericoli seminati nel Parco, consigliano di non lasciare gli animali liberi e di controllare ogni volta che li trovano a masticare qualcosa. "Chiunque abbia qualche informazione in più mi contatti – dice Roberta – così da poterci concentrare in una zona precisa, per bonificarla completamente da eventuali esche killer".

Nei mesi scorsi Arì è stata scelta come alleata dalla Forestale di Lucca per controllare un’area dove venivano segnalati bocconi sospetti. Il lagotto si è messo al lavoro, e in poco tempo è riuscito a fiutare una pista e trovare le polpette "che poi – racconta Roberta – scoprimmo non essere avvelenate, ma ripiene di un medicinale che un cane della zona non assumeva in altri modi. Comunque non pericolose". In quel caso, dunque, l’allarme è rientrato. "Ma è importante che ogni sospetto non cada nel vuoto. Recentemente infatti – conclude la volontaria – al Terminetto, dove ci siamo messi a “caccia“ dopo la segnalazione di una mia amica, abbiamo trovato effettivamente dei bocconi killer. E’ fondamentale quindi sporgere sempre denuncia, dato che oltretutto l’avvelenamento degli animali è un reato panale".

Chiunque abbia bisogno può dunque contattare Vegasoccorso e Roberta al numero 348-88.60.685.