
La rabbia dei tifosi bianconeri quando venne esposto lo striscione
ALLA VIGILIA del primo derby del campionato di hockey tra Cgc e Forte dei Marmi – sabato sera al PalaBarsacchi – sono arrivati i Daspo per i tifosi fortemarmini, ritenuti responsabili di quello striscione filonazista srotolato nell’area dedicata agli ospiti in occasione della semifinale di Supercoppa di hockey tra le squadre di casa. Ormai quasi un mese fa, era il 30 settembre. Per quel drappo, con l’inequivocabile seppur stilizzata effigie di Adolf Hitler (malamente spiegata con un riferimento a Charlie Chaplin), la questura di Lucca ha individuato tre ultras rossoblu; colpiti dal provvedimento di divieto, per due anni, di accesso a tutti gli impianti dove si giocano le partite di hockey. Sono versiliesi, due trentenni e un quarantenne. Provvedimenti immediatamente operativi, già applicati in occasione del derby.
E’ STATO un lavoro lungo quello che ha visto impegnati due commissariati, quello viareggino e quello di Forte dei Marmi. Che hanno raccolto video e testimonianza di quella sera al PalaBarsacchi. Quando, prima del fischio di inizio, la curva del Centro, in particolare il Gruppo Autonomo, si sollevò chiedendo la rimozione dello striscione e minacciando di mettersi di traverso per impedire l’inizio della gara se il drappo non fosse stato rimosso. E’ rimasto steso per pochi minuti, abbastanza però per sollevare un coro di indignazione. Anche il sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, insieme a molti cittadini. condannò l’episodio: «Questa infamia – disse – non può essere tollerata». La stessa società, rappresentata da Piero Tosi e Antonio Agostini, presidenti rispettivamente del Club Hockey Forte dei Marmi e del Versilia Hockey Forte, prese le distanze chiedendo scusa a tutti coloro che da «quell’indegno striscione si sono ritenuti offesi».
Provarono a spiegare l’origine di quell’immagine 9 supporters rossoblu, che, assistiti dal legale James Popper, inviarono al vice questore Enrico Parrini una lettera. Quello stendardo voleva avere, scrisse la Squadraccia (nome scelto dai componenti del tifo organizzato del Forte dei Marmi), un carattere goliardico. Un’ironia, giocata sull’immagine di Hitler con riferimento al ‘Il grande dittatore di Chaplin’, che evidemente però è arrivata a pochi.
NEPPURE il tempo di archiviare questo episodio che, sulla scia del grottesco caso Lazio-Anna Frank, si è inserita ancora l’ironia di un tifoso del Forte dei Marmi, tra gli sponsor della società. Che su Facebook propose di emulare i laziali ipotizzando «Anna Frank con la maglietta del Centro». «Noi siamo Anna Frank» rispose a distanza il presidente del Centro, Alessandro Palagi. Messaggio che verrà ribadito sabato. Perché sull’antisetimetismo non si scherza. E l’ironia è una dote rara.
Martina Del Chicca