Chioscai alla mercè del virus e del maltempo

Tutti i ristoratori sono nei guai: ma la peggio tocca ai chioschi della Pineta. "Dopo un anno la situazione è la stessa — dice Francesca Poliziani della Boutique del cocomero — abbiamo lavorato solo quattro mesi. Per fortuna che c’è stata l’estate. Invece abbiamop pagato la Tari per tutto l’anno. I ristori che sono pochissimi. Chiediamo di riaprire a pranzo, in tutta sicurezza. Anche perché in pineta il distanziamento è garantito, siamo all’aria aperta". Le fa eco Rosita Bonuccelli del Coriandolo: "Però noi noi chioscai della Pineta abbiamo la spada di Damocle del meteo. Anche quando il semaforo della protezione civile su viale Capponi segna giallo, non un’allerta massima, dovremmo chiudere. Domenica era una giornata e avremmo dovuto stare chiusi anch senza la zona arancione. In più gli interventi di manutenzione delle piante vanno a rilento. Anche questo non ci agevola, bisognerebbe dare più importanza alle zone in cui ci sono attività commerciali".