Adozione, interviene il tribunale: "Non basta la generosità"

Il Tribunale dei minori interviene sul caso della bimba non riconosciuta

Luciano Trovato, presidente del Tribunale dei minori di Firenze

Luciano Trovato, presidente del Tribunale dei minori di Firenze

Camaiore (Lucca), 23 aprile 2019 - "Accogliere un bimbo con bisogni speciali richiede grande generosità ma questa deve essere accompagnata da molti altri requisiti" come una "grande disponibilità di tempo per l’accudimento, piena consapevolezza dei bisogni speciali che dovranno essere soddisfatti e dell’impegno economico che possono richiedere, vicinanza a centri specialistici, appoggi della famiglia allargata, presenza sul territorio di associazioni relative alla specifica patologia".

"Trattandosi di condotte che rivestono un evidente interesse pubblico", questi requisiti devono essere verificati e convalidati dal servizio sociale: sono «troppi i casi in cui i bambini con bisogni speciali sono stati oggetto di ripetuti abbandoni, anche da parte di coppie ritenute inizialmente adeguate, per trascurare la più attenta selezione». Lo afferma in una nota il presidente del tribunale per i minori di Firenze Luciano Trovato in merito al caso della bimba, nata tre mesi fa all’ospedale Versilia, non riconosciuta dai genitori naturali, e presa in carico dai servizi sociali del Comune di Camaiore. Già avviata, spiega Trovato, "la selezione delle coppie che dovrebbe portare auspicabilmente a un inserimento familiare in tempi brevi" aggiungendo che "tutte le persone, single o coniugate, che intendono offrire la propria disponibilità sono invitate a rivolgersi ai servizi sociali del proprio comune, ai centri affido della propria provincia e alle meritorie associazioni che le raccolgono sul piano nazionale".

Il presidente Trovato è intervenuto sul caso data "l’attenzione che sta sollecitando nell’opinione pubblica" che suggerisce "alcuni chiarimenti". Procura e tribunale per i minori "in questi casi vengono immediatamente informati della condizione dei bambini e si attivano nelle rispettive competenze. In particolare il tribunale dispone per la messa in sicurezza dei bambini, cura la più completa raccolta delle notizie sanitarie, ricerca una possibile collocazione familiare. Su questo ultimo aspetto è intuibile la differenza tra la ricerca mirata di una collocazione familiare e un appello sulla stampa".

Il tribunale, "in questo come in tutti gli altri casi di bimbi abbandonati, con o senza bisogni speciali, si è mosso e si sta muovendo nel rispetto di linee guida maturate in una lunga esperienza", spiega ancora Trovato che si dice sempre disponibile a un pubblico confronto sull’operato del tribunale. Ma rilevando al tempo stesso come i singoli casi richiedono una "riservatezza e rispetto delle persone, soprattutto dei più piccoli, che non consentono di entrare nei particolari".

La storia è divenuta di pubblico dominio dopo un articolo del nostro giornale, suscitando una grande ondata di affetto, tanto che sono già arrivate circa cento offerte di adozione da tutta Italia.