Effetto terremoto, a Orvieto raffica di disdette dei turisti americani

Dalla Regione 200mila euro per una campagna comunicativa sui social

Il duomo di Orvieto

Il duomo di Orvieto

Orvieto, 6 settembre 2016 - Allarme turismo a causa del terremoto, o meglio dell'immagine distorta che del sisma passa su molti mezzi di informazione. La prima avvisaglia di quello che minaccia di concretizzarsi come un rovinoso smottamento la si è avuta già alla fine della settimana scorsa con la disdetta di una serie di prenotazioni alberghiere da parte di comitive e singoli turisti americani. Gli Stati Uniti rappresentano, al momento, il paese maggiormente a rischio di disdetta per Orvieto, probabilmente a causa dell'inevitabile approssimazione e genericità che ha accompagnato le notizie in merito al terremoto e alla sua identificazione geografica.

In città il terremoto non ha fatto alcun danno. Ma un conto è la realtà, un altro conto l’immagine di essa che passa sui mezzi di informazione internazionali. In fondo, la zona del terremoto dista 180 chilometri dalla città e per chi apprende la notizia dell'altra parte dell'oceano la differenza tra Orvieto e Amatrice non è molto significativa.

Tra gli albergatori serpeggia un comprensibile timore, anche perchè il 2015 si era chiuso con perfomance turistiche decisamente buone, e Orvieto, nel primo semestre dell'anno, aveva fatto registrare il maggior incremento percentuale di presenze di tutta la regione, anche grazie al Giubileo straordinario. Ora quei risultati importanti rischiano di essere vanificati per una questione esclusivamente comunicativa. Capire nel dettaglio di cosa si parla quando si parla di luoghi lontano da noi migliaia di chilometri non è mai semplice per nessuno e il turista statunitense tipo non fa eccezione. E’ tutta l’Umbria in realtà a correre questo rischio paradossale, cioè quello di dover subire un importante danno economico sotto forma di crollo del turismo quando in realtà i danni reali del terremoto sono stati limitati e circoscritti. E’ per fronteggiare questo pericolo di tipo comunicativo che la Regione ha stanziato 200 mila euro con lo scopo di realizzare una corretta informazione, soprattutto sui social network.