I sindacati suonano la sveglia a Confindustria: "Troppe parole"

Rimane aperta la lotta su vertenze e infrastrutture

Un momento dell'assemblea Confindustria

Un momento dell'assemblea Confindustria

Perugia 14 ottobre 2016 - All'assemblea annuale di Confindustria dei giorni scorsi  sono passati due imperativi: fiducia nel futuro e innovazione. Su questi punti sono tutti d’accordo, ma ci sono ancora fattori di criticità nel cammino dell’Umbria verso la crescita che fanno riflettere. Il segretario generale della Cgil dell’Umbria Vincenzo Sgalla, ad esempio, parla di gap tra proposte e azioni. «Si dicono cose importanti, alcune anche condivisibili, ma poi trascorre un anno tra un’assemblea e l’altra ed è difficile incontrarsi e quindi produrre azioni concrete – osserva il numero uno di via del Macello –. Credo che al netto delle posizioni di partenza, che indubbiamente sono diverse – prosegue Sgalla – il presidente nazionale Boccia, ma anche quello regionale Cesaretti, abbiano toccato diversi argomenti che possono e, a mio avviso, devono essere oggetto di confronto anche qui in Umbria. L’industria 4.0, il nodo delle infrastrutture, il tema della produttività sono tutti argomenti che la nostra organizzazione ha affrontato e affronta da anni, sui quali ha anche avanzato diverse proposte e soluzioni. E allora bisogna cercare di essere conseguenti rispetto alle enunciazioni di principio».  Il segretario Cgil porta ad esempio l’accordo regionale siglato da Cgil, Cisl e Uil con le associazioni degli artigiani: «Anche partendo da punti di vista opposti il confronto, richiamato dallo stesso Boccia, può essere lo strumento per dare una mano al nostro territorio in questa gravissima situazione. Vogliamo essere la parte concreta e attiva della società e abbiamo idee e forza per esserlo. Confindustria umbra apra al confronto e sia conseguente in maniera concreta rispetto alle proposte illustrate». Tipeido sullo stato dell’economia locale anche il vertice della Cisl Ulderico Sbarra: «Si è parlato tanto di crescita all’assemblea di Confindustria: io vedo aziende in ginocchio e cassintegrati che protestano, basti pensare alla vicenda Merloni».  Dal conclave degli industriali sono emerse anche altre criticità che frenano la crescita. Matteo Minelli, presidente della sezione territoriale della fascia appenninica, ha sottolineato la difficoltà di molte aziende a reperire personale qualificato, ma anche la mancanza di una formazione adeguata.