SOFIA COLETTI
Cultura e spettacoli

Fedez & la "cattiva stampa": via ogni segreto al Morlacchi

Il celebre rapper ospite al Teatro Morlacchi

Fedez, ora anche al cinema

Fedez, ora anche al cinema

Perugia, 8 aprile 2016 - A garantire un pizzico d’adrenalina e tensione in più al Festival internazionale del Giornalismo ci penserà lui: Fedez, il rapper più amato, contestato e provocatorio del momento. Nel mega-cartellone della kermesse, spicca infatti l’incontro che il popolarissimo cantante terrà domani alle 21 al Morlacchi. Si chiama «Tra musica, parole, social e attivismo» e promette scintille con critiche e polemiche già scoppiate su Internet, soprattutto da parte di chi ha qualche conto aperto con Fedez, querele incluse. A raccontare quello che si dirà e si vedrà sul palco ci pensa Matteo Grandi, giornalista perugino, scrittore, opinion leader su Twitter che con Fedez ha uno strettissimo rapporto professionale e personale, tanto che sarà lui a condurre l’incontro del Morlacchi.

L’incontro è attesissimo, in tutti i sensi. Ma come sarà?

«Ho già visto serpeggiare un po’ di polemiche. Io posso dire che non sarà un’intervista e neppure uno spettacolo, ma una chiacchierata a 360 gradi, un modo per raccontare alcuni aspetti di Fedez, magari entrando anche nel merito dei suoi rapporti tempestosi con la stampa e del suo modo di intendere la comunicazione e veicolare i messaggi sui social network».

Ecco, molti si chiedono cosa c’entri con il Festival del Giornalismo...

«La domanda andrebbe rivolta a chi l’ha invitato. La mia idea è che Fedez è stato spesso al centro di polemiche roventi con la stampa. E’ un ragazzo di 25 anni, ogni cosa che fa e dice viene amplificata a dismisura, le critiche e le strumentalizzazioni lo rendono protagonista del dibattito, anche giornalistico».

E perché, secondo lei?

«Tutto è iniziato quando ha scritto il famoso inno per i 5 Stelle. Si è esposto, ha avuto coraggio e questo è destabilizzante. Da qui è stato un crescendo..».

Chi è Fedez?

«Un fenomeno di rottura, un innovatore autentico. Uno dei primi ad avere l’intuizione che, usando in un certo modo i social network, si può superare tutta la catena del marketing, della pubblicità, delle case discografiche, perfino della stampa».

E a livello umano?

«Con lui si va oltre lo stereotipo del rapper tatuato, duro e cattivo. Ha una forte empatia con il pubblico, una grandissima umanità, crede davvero nelle sue posizioni, è spontaneo e genuino».

Quale è il vostro rapporto?

«Collaboriamo, io sono il suo autore di riferimento, soprattutto per la tv. Ci siamo conosciuti su Internet, abbiamo lavorato insieme per il suo primo album, per due edizioni di X-Factor e abbiano scritto lo spettacolo per il tour di ‘Pop hoolista’. Tra noi c’è anche una grande amicizia».

Una curiosità, ci sarà Fedez nel prossimo X-Factor?

«Credo e spero di sì».

Cosa promettete per domani?

«Mi auguro che ci sarà da divertirsi, anche se lui non è certo un tipo accomodante e non le manda a dire, non escludo prese di posizione scomode. Sarà un confronto, intimo e articolato».