Altro che piccola regione

L'Umbria scuote la coscienza politica di tutto il Paese. Alla faccia di chi la snobbava perché ha appena il 2% dell'elettorato italiano

Donatella Tesei, nuova governatrice di fronte al manifesto con i candidati

Donatella Tesei, nuova governatrice di fronte al manifesto con i candidati

Perugia, 28 ottobre 2019 - Aveva ragione chi attribuiva al voto umbro una rilevante incidenza sulla partita nazionale. I settecentomila elettori chiamati alle urne ieri valevano ben più del loro peso numerico, che qualcuno ha snobbato come inferiore a quello degli abitanti della provincia di Lecce. L’Umbria si è data per la prima volta un governo regionale di centrodestra e contemporaneamente ha messo in crisi le certezze che accompagnano il paese dall’estate più pazza mai vissuta dalla politica italiana: l’alleanza che regge il governo nazionale non solo non ha superato la prima prova elettorale successiva alla sua formazione, ma lo ha fatto subendo uno scarto nettissimo.

Certo, per il centrosinistra la partita era disperata considerando che le elezioni sono scaturite dalla caduta della giunta Marini sotto i colpi dello scandalo sanità. Il divario scaturito stanotte è stato però inequivocabile e segue la conquista che il centrodestra aveva fatto di capoluoghi e centri strategici della fu terza Regione Rossa italiana assieme a Emilia Romagna e Toscana.L’alleanza che governa il paese e che Pd e 5 Stelle hanno riproposto grazie all’intuizione che Di Maio rese nota sulle pagine de La Nazione non ha funzionato in Umbria e il governo dovrà rifletterci, oggi. Assieme al caso-Conte che si è profilato in nottata. E porterà i partner di governo a riflettere sulle strategie per le prossime regionali che riguarderanno Emilia Romagna e Toscana. Dove saranno i 5 Stelle ad aver bisogno di apparentarsi col Pd, mentre quest’ultimo, giocando in territori dove ha grande tradizione, potrebbe decidere di non dover correre i rischi derivanti dalla eventuale “zavorra” grillina. Da oggi l’’Umbria avrà un nuovo governo e lascia all’Italia - al centrosinistra e allo stesso centrodestra - un coacervo di dubbi, certezze e problemi. Altro che piccola regione. In queste ore  l’Umbria ricorda le formiche di quel famoso libro. Avrà pure il 2% dell’elettorato italiano, come a tarda notte rilevava il premier Conte, ma oggi questa regione scuote la coscienza politica del Paese. Tutto intero. Al 100%