Tari, mancano già più di sei milioni

Mercoledì scade la prima rata, ma a pagare è stato solo il 50% degli 80mila utenti. Bar e alberghi in difficoltà

Nubi sulla tariffa dei rifiuti

Nubi sulla tariffa dei rifiuti

Perugia, 2 giugno 2020 - Il 21 aprile, dopo due settimane e mezzo dalla scadenza della prima rata sulla Tari (tariffa rifiuti) erano entrati nelle casse del Comune appena 3.754.958 euro a fronte dei 12.661.456 previsti. Ora a due giorni da quella che è la data entro la quale si può versare la prima quota senza incorrere in sanzioni e interessi di mora, l’incasso si aggira sui 6,3 milioni, il 50% quindi del primo totale del primo blocco. Una percentuale che preoccupa sia Gesenu che l’amministrazione comunale perugina, dato che di norma a fine anno "solo" il 20% degli oltre 80mila utenti (famiglie e attività economiche) deve ancora mettersi in regola. E proprio le attività economiche sono quelle più in difficoltà nel regolare la rata: basti pensare a bar, ristoranti e alberghi, fermi da tre mesi e con problemi di liquidità notevole. E quest’anno quadro si è ulteriormente complicato dato che c’è il nuovo metodo tariffario scattato in piena epidemia.

L’Autorità in materia rifiuti ha provato a venire incontro a queste categorie chiedendo ai Comuni di praticare sconti proporzionali al periodo di chiusura, ma i costi del servizio-rifiuti in alcuni casi sono aumentati (vedi sanificazione e sicurezza) e ad accollarsi gli sconti rischiano di essere quelle attività economiche che non hanno subìto chiusure o comunque le hanno effettuate per periodi più limitati. Un vero caos, con l’Autorità che ha chiesto al Governo di mettere a disposizione 400 milioni per gli sconti, mentre i Comuni temono perdite da 1,5 miliardi.

A Perugia in particolare con riferimento la prima rata è scaduta il 3 aprile 2020, ma tenendo nel giusto conto le difficoltà che le strutture produttive e commerciali e più in generale tutti i contribuenti si sono trovate ad affrontare, anche in considerazione del fatto che molte persone sono state impossibilitate a provvedere al pagamento entro le scadenze, non avendo accesso ai canali telematici e non potendo recarsi in posta o in banca per la limitazione dei servizi, o per un’età o condizioni di salute che lo sconsigliavano, il Comune, con propria delibera, ha stabilito di non applicare sanzioni ed interessi per ritardato versamento, purché risulti versata entro il termine del 03 giugno 2020.

«Ad oggi ricorda Gesenu - ha provveduto al pagamento circa un contribuente su 2, si ricorda a tutti coloro che, per le ragioni sopra indicate, non hanno provveduto al versamento della prima rata della Tari, che possono provvedere entro domani senza incorrere in alcun aggravio". Banche e uffici riaprono solo domani ma i pagamenti possono essere effettuati attraverso i canali telematici. Chi avesse necessità di avere delucidazioni o chiarire posizioni può scrivere un e-mail all’indirizzo [email protected] o contattare Gesenu allo 075/0440899 (non oggi, dato che sono chiusi per la Festa della Repubblica). © RIPRODUZIONE RISERVATA