Tabacco, futuro tutto da scrivere. I nodi sono occupazione e costi

Vertice in Regione e incontri con i produttori: standard elevati, accordo con Philip Morris e tema sostenibilità

Tabacco, futuro tutto da scrivere. I nodi sono occupazione e costi

Tabacco, futuro tutto da scrivere. I nodi sono occupazione e costi

Dicembre è stato un mese segnato da diversi incontri e assemblee che hanno visto protagonisti i coltivatori di tabacco, molti dei quali insistono nell’Altotevere, da sempre culla di questa cultura. L’ultimo in ordine di tempo (il 21 dicembre) si è svolto nella sede della Regione per far luce su criticità e prospettive del settore tabacchicolo umbro, insieme a Coldiretti, Organizzazione Produttori Italiani Tabacco (Opit) e Ont (Organizzazione Nazionale Tabacco). All’ordine del giorno un confronto sull’impatto della nuova politica comunitaria sulle imprese tabacchicole, tra costi di produzione e sostenibilità, a cominciare dalle future condizioni, misure a superficie, disciplinari di produzione integrata, anche a tutela dei livelli occupazionali. "L’obiettivo ribadito nel corso della riunione - spiegano le associazioni - è quello di proseguire a difesa di un settore importante per l’economia agricola umbra anche in termini di occupazione e che, nonostante la complessità del periodo storico, continua ad assicurare elevati standard qualitativi in termini di prodotto e processo".

I coltivatori parlano di "una filiera che ha saputo mettere in campo negli anni un modello virtuoso da esportare pure in altri comparti e a livello globale" in riferimento all’integrazione verticale con l’accordo Philip Morris. Intesa che consente "di contare su una contrattualizzazione pluriennale per portare avanti le attività, con una base di certezze e di prospettive future". L’auspicio per le associazioni è quello di arrivare a soluzioni condivise in grado di "andare incontro alle esigenze delle imprese del settore, che non hanno mai smesso, tra l’altro, di investire in innovazione e sostenibilità ambientale", precisano. Coldiretti Umbria, Opit e Ont si impegneranno ancora per la salvaguardia della componente agricola e di tutta la filiera. Anche il 6 dicembre scorso si era svolto un tavolo di confronto sulle problematiche del settore a seguito dell’applicazione della nuova politica comunitaria che rischia di mettere in crisi la filiera. Vengono richieste dunque garanzie a tutela dei "cospicui investimenti per ricerca e innovazione compiuti per sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il comparto ha investito in sperimentazione al fine di garantire lo sviluppo di nuove pratiche agricole per ottenere un prodotto di eccellenza, nel pieno rispetto dell’ambiente", aveva ricordato Fabio Rossi di Confagricoltura in quell’occasione.