Stroncato dal Covid in Perù monsignor Baldi

Vescovo della diocesi di Huari era nato a Città di Castello 74 anni fa. La sua missione era sempre stata quella di essere vicino agli ultimi

Monsignor Ivo Baldi Gaburri è morto in Perù a causa del Covid

Monsignor Ivo Baldi Gaburri è morto in Perù a causa del Covid

Il Covid lo ha ucciso in Perù, dove era diventato punto di riferimento per gli ultimi. Monsignor Ivo Baldi Gaburri, vescovo della diocesi peruviana di Huari, era nato a Città di Castello 74 anni fa: la madre era una tabacchina, il padre metalmeccanico, frequentò l’asilo Cavour con suor Andreina che lui stesso ricordava come "prima cara maestra affettuosa", le scuole elementari a San Filippo, l’infanzia tra i vicoli del centro storico e l’oratorio di San Giovanni in Campo. Nel 1970 è volontario per quattro mesi nel lebbrosario San Juliao di Campogrande, Mato Grosso, Brasile: "Fu quel viaggio a legarmi a questo movimento che avrebbe poi avuto per me una importante conseguenza": raccontava il monsignore che in Sudamerica ha svolto gran parte della sua vita da missionario, al fianco dei più deboli. Sempre in prima linea, fino a un mese fa quando ha contratto il Covid, poi gravi complicanze e la morte avvenuta nel pomeriggio di venerdì dopo un lungo ricovero nell’unità di terapia intensiva della clinica San Paolo a Huaraz. La notizia della sua morte ha raggiunto l’Italia e l’Umbria dall’America Latina attraverso la rete dei tanti volontari, missionari e religiosi che vivono al fianco dei poveri in Perù e negli altri paesi sudamericani, grazie all’Operazione Mato Grosso, tanto cara a monsignor Baldi. Lo piange la diocesi di Città di Castello, ma anche tutti i vescovi dell’Umbria che "hanno appreso con tristezza la morte di Ivo Baldi che in terra peruviana si è contraddistinto per l’attenzione ai più bisognosi, prima da sacerdote, poi da vescovo, rendendo ovunque una feconda testimonianza di zelo sacerdotale e di fedeltà al Vangelo". Domani alle ore 16, nella cattedrale di Città di Castello, tutti i vescovi umbri celebreranno una messa di suffragio, presieduta dal cardinal Gualtiero Bassetti. Il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta lo ricorda come "punto di riferimento degli ultimi, da sempre impegnato con i giovani nelle iniziative di solidarietà e vicinanza ai sofferenti.

Legato alla sua famiglia, alla sua diocesi e comunità locale anche a migliaia di chilometri di distanza: il suo insegnamento rimarrà scolpito nella nostra memoria". Monsignor Baldi era stato ordinato sacerdote nell’ottobre del 1971 nella cattedrale tifernate: si era occupato in Italia per qualche anno dei giovani dell’Operazione Mato Grosso, prima di partire per il Perù nel 1975, come missionario "fidei donum". Nel paese latinoamericano è stato parroco, poi rettore del seminario di Pomallucay nella prelatura di Huarì quindi vicario generale della stessa comunità. Nel dicembre del 1999, papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Huaraz e qui riceve l’ordinazione episcopale il 6 gennaio del 2000 dallo stesso pontefice in viaggio nel paese del sud America. Nel 2004 ancora Wojtyla lo nomina vescovo prelato di Huarì, territorio che 8 anni dopo papa Benedetto XVI eleva al rango di diocesi, facendo proprio di don Ivo il primo vescovo della comunità.