Patto rinnovato tra Esercito e Usl 2. Medici militari anche in ospedale

Tra gli obiettivi l’abbattimento dei tempi delle liste d’attesa e il regolare svolgimento delle prove concorsualii

Si fa più stretta la sinergia tra l’Esercito e la Usl 2, grazie al rinnovo del protocollo d’intesa tra il Centro di selezione e reclutamento nazionale e l’azienda sanitaria. Un patto che punta ad usare il personale medico dell’Esercito anche per l’abbattimento delle liste d’attesa delle prestazioni sanitarie. A siglarlo il generale Giorgio Guariglia, comandante del Csrne e il direttore della Usl2, Piero Carsili. L’intesa prevede che il personale sanitario in forza al Centro, compatibilmente con le esigenze della Caserma, possa prestare la propria opera professionale nelle strutture sanitarie della Usl secondo un calendario concordato tra il direttore del presidio ospedaliero di Foligno, o il direttore del Distretto sanitario e il supervisore delle attività selettive del Csrne. Il personale, questo l’impegno di Usl2, sarà usato in attività specifiche della rispettiva qualifica professionale anche per eventuale abbattimento delle liste d’attesa negli orari e nei giorni concordati. La Usl2, dal canto suo, si impegna a fornire specialisti in cardiologia, oculistica, otorinolaringoiatria, radiologia, psichiatria, medicina legale, internista o igienista nei casi sia richiesto un contributo in emergenza e di indisponibilità degli ufficiali medici specialisti, per scongiurare l’interruzione delle attività concorsuali. Impegno anche a fornire una corsia preferenziale per i candidati ai concorsi, nell’esecuzione di accertamenti diagnostici non eseguibili nel Centro, qualora indispensabile per il prosieguo delle attività concorsuali. Il Csrne metterà a disposizione di Usl2 le strutture per lo svolgimento di eventi formativi, concorsi e eventi di formazione. "L’atto – ha tenuto a specificare il generale Guariglia – esiste dal 2012 ma quello che firmiamo oggi è un adeguamento in funzione di esigenze modificate. Siamo molto soddisfatti, dunque, per aver trovato supporto reciproco ineludibile e aver creato un atto che ha incuriosito e incontrato apprezzamenti anche da parte dei livelli più alti dell’Esercito". "Sono orgoglioso del risultato raggiunto e del rafforzare questo rapporto e questa unione ultradecennale. Come azienda sanitaria stiamo sperimentando anche altre forme di integrazione – così Carsili – per recuperare percorsi virtuosi e consentire ai nostri pazienti di avere le cure migliori in Umbria. Oggi, dal Covid e a causa di una serie di problematiche ataviche come la carenza di personale, siamo in difficoltà. L’ospedale di Foligno è un’eccellenza e siamo contenti che possa essere protagonista in questa esperienza".

Alessandro Orfei