Durante i lavori per il prolungamento della Ss219 da Mocaiana fino al bivio di Pietralunga è stata effettuata una scoperta di assoluto valore. Nel corso di alcuni scavi, infatti, sono riemersi dei resti di una necropoli presumibilmente databile tra il sesto e il decimo secolo dopo Cristo, quindi al periodo tardo medievale, anche se molte delle tombe non contengono il corredo funerario rendendo più difficoltosa l’assegnazione della data. Giovedì 12 settembre sono intervenuti sul luogo l’assessore regionale Enrico Melasecche, accompagnato dai dirigenti di Anas e dal direttore della Soprintendenza dell’Umbria Giuseppe Lacava per verificare lo stato delle operazioni e capire come gestire al meglio le sepolture rinvenute. La priorità è quella di bilanciare la tutela del patrimonio storico con la necessità di completare i lavori sulla nuova strada, che secondo il progetto deve essere ultimata entro il 2026: per il momento il cantiere procede spedito secondo la tabella di marcia, ma in altre posizioni e tralasciando, per il momento, l’area dei ritrovamenti.
Gli archeologi della cooperativa Interras stanno infatti lavorando al recupero delle tombe: potrebbero volerci due mesi per farle affiorare tutte e portarle via dal cantiere per poterle studiare al meglio e permettere il regolare svolgimento delle operazioni. Al momento sono state individuate circa 40 tombe, ma secondo le stime il numero potrebbe essere ben più alto, potendo arrivare addirittura a 150. Sono state ritrovate anche svariati cimeli, monete e spille, che suggeriscono una zona ampiamente abitata e dove avvenivano scambi commerciali, sinonimo di una certa prosperità economica. Una scoperta, dunque, che apre nuove vie di studio per gli esperti del settore, con la necropoli che potrebbe aiutare a fornire uno spaccato della vita quotidiana dell’epoca.
Federico Minelli