Il pronto soccorso dei Briganti tra scherzo e realtà a Umbertide

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UMBERTIDE - Puntualissimi, ogni domenica di fine manifestazione i Briganti tornano a colpire. Ma stavolta nel mirino dei loro ironici schioppi non ci sono le altre taverne, bensì la sanità. In particolare quel Pronto soccorso umbertidese, di cui si è paventata la chiusura (sventata), che ha segnato le cronache locali nei giorni scorsi. Chi è entrato in Piazza Matteotti ieri mattina si è trovato davanti al Pronto soccorso dei Briganti, più o meno ottocentesco, con un povero Giuseppe Garibaldi (uno simboli della Fratta dell’800) ferito ad una gamba e sdraiato su una barella in attesa di cure. Divertentissimi poi i pazienti in fila, speranzosi in qualche rimedio tra cui anche uno scheletro, diventato tale a forza di aspettare ("semo rimasti a l’osso", recita un cartello). Motti e lazzi si sprecano, alcuni irriferibili in puro stile brigantesco, dando voce ad un tema di attualità che ironizza anche tra la differenza tra un vero e proprio Pronto soccorso ed il Primo soccorso, come si teme possa essere trasformato, con annesse limitazioni, quello locale. Insomma la cronaca irrompe nella festa.

Pa.Ip.