
Giordano Conticelli
Una gestione del Duomo allarmante e discutibile. Giordano Conticelli, già candidato sindaco per l’associazione Nova, accende un faro sull’Opera del Duomo e su ciò che sta accadendo nell’ente proprietario della Cattedrale. L’esponente politico punta il dito e chiede spiegazioni sulla prolungata chiusura del Museo dell’Opera (Modo), ma anche sugli interventi di restauro in atto. "L’Opera del Duomo si prepara al Giubileo si leggeva nell’intervista rilasciata lo scorso agosto dal presidente dell’Opera, Andrea Taddei-attacca Conticelli-, sono passati più di tre mesi e a poche settimane dall’apertura della Porta Santa, la domanda sorge spontanea: l’Opera del Duomo è pronta? È facile immaginare come Orvieto possa beneficiare dell’Anno Santo richiamando nella città del Corpus Domini numeri potenzialmente importanti. Non serve ricordare gli asset principali che spingerebbero a credere ad un anno record per il turismo locale: l’occasione è ghiottissima, ma a che punto siamo? Dal primo settembre, gli spazi dei musei papali sono chiusi al pubblico per consentire il riallestimento delle collezioni. Questa decisione, spiegata da Taddei, rientra in un piano già approvato dal consiglio dell’Opera. Tuttavia, al momento non esiste una comunicazione chiara sul progetto che interessa gli spazi museali, né i cittadini hanno accesso a dettagli precisi-dice ancora Conticelli-. Numerose opere esposte nei palazzi papali appartengono al Comune. In questo contesto, è fondamentale che venga fornita una comunicazione esaustiva e senza ambiguità riguardo al destino del patrimonio culturale della città. Molti interventi sono finanziati anche dallo Stato. È quindi essenziale che la comunità sia messa in condizione di comprendere i progetti e la pianificazione in corso per il Duomo e il Modo, per assicurare che il patrimonio identitario della città venga tutelato e valorizzato in modo trasparente". Allo stesso modo, esprime la massima preoccupazione per gli interventi di restauro che stanno interessando l’edificio della Cattedrale con impalcature erette al di sopra delle statue marmoree di alcuni degli apostoli senza le necessarie protezioni per le pregevoli sculture. "Non si vuole qui delineare uno scenario tragico, ma il marmo è un materiale estremamente fragile e sorge spontaneo il dubbio sulla messa in sicurezza delle opere". Cla.Lat.