Avvocatessa prosciuga i conti dell’assistita

Scovata a Foligno dalla Finanza. L’accusa: in qualità di amministratrice di sostegno dell’anziana ha prelevato oltre 100mila euro

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Foligno, 22 gennaio 2020 - L’amministratrice di sostegno avrebbe sottratto 100mila euro ad una donna di 90 anni. È la pesante accusa nei confronti di un’avvocatessa folignate di 46 anni (iscritta al Foro di Spoleto) che deve rispondere del reato di peculato.

I fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Spoleto, nella persona del Pubblico Ministero Federica Filippi che ha coordinato le indagini, riguardano il periodo che va dal 2016 al 2018 quando la donna era amministratrice di sostegno dell’anziana, ma invece di fare i suoi interessi si sarebbe appropriata di oltre 100mila euro dai suoi conti.

A denunciare la quarantaseienne folignate sono stati i finanzieri del comando provinciale di Perugia, in seguito ad una accurata attività di indagine eseguita dalle fiamme gialle della Compagnia di Foligno, coordinata, all’epoca dei fatti, dal capitano Antonio Auriemma. Secondo l’accusa l’avvocatessa, approfittando delle condizioni psicofisiche della novantenne, avrebbe prelevato dai conti della sua assistita, senza giustificati motivi, l’ingente somma di denaro.

L’indagine è scattata in seguito ad una serie di segnalazioni di un altro avvocato che ha sostituito la folignate nel ruolo di amministratrice di sostegno dell’anziana.

Nel prendere atto della situazione patrimoniale della sua nuova assistita, il legale ha rilevato alcune anomalie contabili ed è scattato il sospetto. I finanziari hanno accertato vari prelievi, sia agli sportelli bancomat, sia nelle filiali bancarie riconducibili proprio all’amministratrice di sostegno.

Non è la prima volta che la quarantaseienne avvocatessa finisce nel mirino della Procura della Repubblica, che ha già avviato nei suoi confronti un’inchiesta sempre per il reato di peculato. In seguito ad alcuni accertamenti eseguiti sempre dalla Guardia di Finanza, già nel 2018 la folignate è stata indagata con l’accusa di aver sottratto 16mila euro ad un altro anziano. In quel caso a segnalare agli inquirenti una serie di anomalie contabili erano stati i parenti dell’anziano. Ora l’avvocatessa è pronta a rispondere alle pesanti accuse mosse dalla Procura.  

Il reato di peculato, infatti, secondo la normativa, arriva a prevedere fino a dieci anni e sei mesi di reclusione. La donna rischia, inoltre, la radiazione dall’albo professionale, anche in considerazione del particolare ruolo riconosciuto dall’ordinamento alla figura dell’amministratore di sostegno, istituita al fine di tutelare le persone prive, in tutto o in parte, di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana.  

Daniele Minni © RIPRODUZIONE RISERVATA x