Abbonamenti, rimpallo sui rimborsi

Regione e Umbria Mobilità si chiamano in causa a vicenda: la rabbia del comitato dei pendolari.

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I rimborsi degli abbonamenti non sfruttati a causa del Covid? Per la Regione è affare di Umbria Mobilità e per Umbria Mobilità affare della Regione. Il Comitato pendolari stufi ha ricevuto la risposta dall’azienda trasporti a cui erano state chieste informazioni in merito al rimborso degli abbonamenti sottoscritti nel 2019 e non utilizzati a causa della pandemia. La risposta è giunta il 5 agosto (dal 14 luglio, data della richiesta), "e da qui _ dice Annalisa Costa, portavoce del comitato _ è iniziato il solito balzello, dove si rimarca che l’azienda attende "indicazioni" dalla Regione".

A questo punto i pendolari si rivolgono alla Regione che da una parte "dice di comprendere il sentimento di frustrazione dei pendolari" ma dall’altra precisa "di non avere alcun ruolo diretto nella gestione dei servizi e pertanto per i rimborsi ci si deve rivolgere all’azienda che eroga il servizio". L’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, "ai tempi della convocazione in audizione (su cui il comitato e le associazioni attendono il proseguo) aveva rinviato tutto al governo centrale", ha continuato Annalisa Costa chiedendosi "a cosa servano le interrogazioni in Regione o in Comune se poi non si da seguito alle risposte? Credo si debba lavorare sulle informazioni ricevute e date, adoperando un controllo e favorendo magari, con maggior celerità, la risoluzione dei problemi.. altrimenti non servono a nulla!". Quello che per gli utenti del treno è certo è che siamo arrivati ad agosto e "non è stato ancora emanato o stabilito il rimborso dei titoli di viaggio, non è stata raggiunta una velocità accettabile dei treni, non ci sono mezzi e stazioni sicure, non ci sono parcheggi liberi, ma occupati da anni da materiali appartenenti a Rfi e soprattutto non esiste un orario né disposizioni precise per il prossimo settembre con l’inizio della scuola. A nostro avviso è una sconfitta... e non di certo del cittadino umbro!", concludono i pendolari in una nota, l’ennesima densa di problematiche che da tanto, troppo tempo, attendono risposte.

A fine luglio ancora i pendolari avevano inoltrato una lettera ai sindaci dei comuni di Città di Castello, San Giustino e Sansepolcro scritta da parte di alcune persone residenti in Lombardia che lamentavano come "raggiungere l’Umbria in treno o con i mezzi pubblici sia praticamente impossibile". Proprio in quell’occasione la portavoce del comitato aveva sollecitato la Regione e l’azienda di trasporti di prendere in carico le richieste degli abbonati. Tra queste, proprio quella di valutare "il rimborso, magari come allungamento del prossimo abbonamento, per il mancato utilizzo del servizio nel periodo Covid".