IRENE CARLOTTA CICORA
Servizi

L’eterno viaggio indietro nel tempo. Gli intrecci di Livorno con gli Inglesi: "Scambi matrimoniali e culturali"

Gli studiosi Giunti, Villani e Frattarelli Fisher protagonisti martedì al convegno ai Bottini dell’Olio. Si parlerà di vite virtuose e commercio ma anche dello sviluppo dei luoghi di culto, scrigni d’arte.

L’eterno viaggio indietro nel tempo. Gli intrecci di Livorno con gli Inglesi: "Scambi matrimoniali e culturali"

L’eterno viaggio indietro nel tempo. Gli intrecci di Livorno con gli Inglesi: "Scambi matrimoniali e culturali"

di Irene Carlotta CIcora

Un viaggio indietro nel tempo, uno di quelli per cui la città di Livorno – da secoli – è famosa nel mondo. Perché capace eternamente di generare la speciale benzina necessaria a mettere in moto e partire. Martedì alle 17 nella Biblioteca Labronica, sezione Bottini dell’Olio (piazza del Luogo Pio), si parlerà di un rapporto intenso: quello tra Livorno e gli Inglesi. Al convegno “La ’Livornina’ e gli Inglesi“ protagonisti il professor Stefano Villani, già docente dell’Università di Pisa e dal 2008 professore all’Università del Maryland, che parlerà di “La Livornina in Inghilterra“, e Matteo Giunti presidente dell’associazione Livorno delle Nazioni, che si focalizzerà su “Gli Inglesi a Livorno - Intrecci culturali e matrimoniali“. Introdurrà Lucia Frattarelli Fisher.

Gli Inglesi fecero armi e bagagli per insediarsi qui tanto tempo fa, ispirati da quelle Leggi Livornine che il Granduca fece diffondere anche in Inghilterra. "Anche se nel testo non viene fatto espresso cenno agli inglesi – spiega Matteo Giunti – l’interesse a che questa Nazione venisse a mettere radici a Livorno era forte. Il Granduca fece una sorta di promozione ante litteram, soprattutto con la Livornina del 1593, quella che possiamo dire ’definitiva’ e che poi è quella il cui testo ampliava i diritti a tutti. Martredì partiremo col vedere quali furono le conseguenze dell’emissione delle Livornine a Livorno e i riflessi sulla comunità britannica".

Il professor Villani, tra le altre cose, presenterà anche la storia e gli enigmi attorno a due copie integrali dei privilegi del 1593 conservate nei National Archives di Londra. "In effetti ci fu una grande risposta britannica: quello di Livorno divenne il principale porto degli inglesi nel Mediterraneo", aggiunge Giunti. "Narrerò infine le storie di due mercanti, entrambi sepolti nel cimitero di via Verdi, il più antico della città. I luoghi di sepoltura, d’altra parte, sono testimonianza del radicamento di una comunità. Del primo mercante, George Chatham, la tomba è datata 1703: ho trovato in una bibiblioteca inglese la documentazione straordinaria che attesta le vicissitudini relative alla realizzazione di una sepoltura al cimitero di via Verdi. Voci di spesa comprensive dello scultore, che nello specifico era Giovanni Baratta, uno dei piu grandi scultori barocchi del primo ’700, lo stesso che ha scolpito anche l’altare di San Ferdinando – spiega Giunti – La seconda storia è quella del grande mercante George Jackson, collezionista di libri e intellettuale. Fu un esempio della straordinarietà livornese, ebbe una famiglia “super cosmopolita“: protestante, sposò una cattolica che era mezza italiana e mezza armena. I figli sposeranno nobili di famiglie senesi e toscane e ci fu di mezzo anche un’amicizia con il Papa. Si vede dunque l’incredibile integrazione nel tessuto sociale e politico della citta, del Granducato anche oltre". L’incontro è organizzato dall’associazione Livorno delle Nazioni e dall’Associazione Livornese di Storia, Lettere e Arti, con il patrocinio del Comune di Livorno. Ingresso libero.