"Per la Robur deve essere l’anno del riscatto"

Il ds Salvini spiega il progetto: "Voglio capire le potenzialità del gruppo per il grande salto, mi muovo seguendo la mia coscienza"

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Si è chiuso in anticipo il mercato del Siena e il responsabile dell’area tecnica bianconera Ernesto Salvini ha tracciato i contorni della nuova Robur. "Mi aspetto di capire le potenzialità del gruppo che abbiamo allestito – ha detto –, nuovo per il 70%, se la fiducia è stata ben riposta, se il Siena inteso come società, squadra e gruppo di lavoro è pronto al grande salto, in un progetto di cui abbiamo appena gettato le basi. Nei miei trent’anni di lavoro, non ho mai scelto la via più facile, puntando su uomini di appeal, con un impegno economico oneroso. In quel caso se l’obiettivo viene raggiunto, bene. Ma se non viene raggiunto il rischio è altissimo. Ho sempre seguito la mia coscienza, scegliendo i giocatori per il loro valore umano ancor prima che professionale".

"Questa è la stagione in cui il Siena deve fortificarsi – ha proseguito –, gettare le fondamenta: prima di costruire il secondo piano bisogna vedere se va bene il primo. La prima cosa è piantare il seme, poi curarlo, per veder nascere la prima fogliolina. E’ inutile, come succede a Natale, allestire in piazza un bell’albero che poi va a finire in un camino. Quella fogliolina, invece, è motivo di soddisfazione, ha radici che tengono forte". Si è soffermato poi sulle scelte, il direttore. "Le ho fatte io, grazie alla disponibilità della società, e me ne assumo la paternità – le parole di Salvini –: ho cercato di accontentare il mister per quello che è il progetto: Pagliuca è il profilo giusto e verso di lui nutro un senso di protezione. Non sono uno di quelli che cede alle prime intemperanze, se credo in una cosa vado fino in fondo. I ragazzi devono dare il massimo, altrimenti me ne assumerò la responsabilità. Ma se vedessi qualcuno svogliato, gli ricorderò ogni giorno l’importanza della maglia, storica, che porta". "Per i calciatori rimasti – ha aggiunto – in cui crediamo, questo è l’anno del riscatto, devono dimostrare quanto valgono. Li abbiamo ascoltati e messi nella condizione di esprimersi al meglio. A loro abbiamo aggiunto ragazzi dai 21 ai 27 anni. Poi abbiamo investito su elementi di qualità, non appariscenti subito, ma con un potenziale straordinario. Poi c’è Disanto, che di fatto è un giocatore ‘nuovo’. Credo in tutti loro, se sono qui è perché meritano di starci, ma dovranno ripagare la fiducia che ho in loro, la stessa che il presidente ha dato a me. E non intendo il dare tutto in campo, che è scontato. Ma anche l’aspettare il proprio momento in silenzio, per il bene della squadra. So che sono tutti ragazzi intelligenti". Un pensiero per Luciani e Caccavallo. "Mando un saluto a Pierluca, che si è operato da poco, e un altro a Giuseppe, che con noi si è comportato in maniera esemplare (ha subìto un brutto infortunio qualche giorno fa, ndr)". E sui tifosi: "Il termine significa malato di tifo – ha chiuso il direttore –, ovvero che vive di grandi esaltazioni. A me piacerebbe che chi segue il Siena facesse il supporter, per capire se le cose sono fatte in modo giusto: la squadra ha bisogno di pazienza".

Angela Gorellini