Si giocherà oggi pomeriggio alle 18 al PalaOrlandi il primo della lunga serie di derby previsti nella prossima stagione di serie B interregionale. Si tratta solo di un test amichevole quello di oggi tra Vismederi Costone e Stosa Virtus ma già le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori saranno rivolte sulla gara odierna per capire il grado di competitività delle due squadre e il livello di preparazione di entrambe.
Per il Costone sono già due le amichevoli sulle gambe, la prima contro Herons e poi quella con Prato, entrambe molto positive in cui si è notata già una buona amalgama nel gruppo a disposizione di Belletti.
Per la Virtus quella di oggi sarà invece la seconda: un test che arriva ad una settimana di distanza dal positivo scrimmage contro Pino Firenze.
La partita si disputerà a porte aperte per cui il pubblico potrà assistere alla sfida.
"Dal test con la Virtus ci aspettiamo che venga messo in pratica il duro lavoro svolto in queste prime tre settimane, portando sul campo intensità ed energia - dice il ds del Costone Francesco Bonelli -. In questa fase è difficile essere perfetti in attacco e in difesa, l’obiettivo adesso è creare amalgama e spirito di squadra, visto che in estate sono arrivati 4 nuovi giocatori e c’è stato un cambio di coach. I lavori stanno procedendo bene, tutti si stanno impegnando e non è mai mancata l’applicazione". Nella seconda amichevole stagionale a Prato mancava Ferdinando Nasello, tenuto precauzionalmente fuori per un problema alla caviglia. "Niente di preoccupante – spiega il direttore -. Nasello non è ancora al 100p per cento, il suo impiego oggi sarà deciso all’ultimo momento proprio per evitare qualsiasi tipo di rischio".
Nella Stosa a impressionare maggiormente nella prima amichevole è stato il figliol prodigo Marco Braccagni di rientro alla base dopo esperienze importanti in giro per l’Italia. "La Virtus per me è casa - conferma Braccagni -. Sono cresciuto qui, iniziando a giocare quando avevo 4 anni e qui ho fatto tutto il percorso nelle giovanili e mosso i primi passi in prima squadra a 16 anni. Poi ci sono state le prime esperienze lontano da casa, a Chiusi e con Sangiorgese. Impegnative, ma mi sono servite per crescere come giocatore, e dal punto di vista personale". "Ho scelto di tornare - aggiunge - perché ho sentito da subito tanto entusiasmo intorno a questo progetto sia da parte della società che del coach. Ho parlato con l’allenatore che mi ha dato fiducia".
"C’è un entusiasmo contagioso che si respira anche tra i bambini e i ragazzi delle giovanili, spero possano venire a sostenerci durante il campionato. Siamo un gruppo già molto unito".