"Sono certo, quell’animale era una leonessa" Caccia al misterioso felino alle porte di Siena

A dare l’allarme l’autista di scuolabus Lorenzo Cresti che faceva il giro per prendere gli studenti. Con lui anche l’addetta alla vigilanza. Ricerche con l’elicottero, poi con i droni dei pompieri anche la notte. Battute dei volontari. Un addetto del circo si mette a disposizione

di Laura Valdesi

"In paese mi prenderanno in giro, lo so bene. Ma sono una persona seria, non un visionario. Da venti anni guido lo scuolabus dei bambini. Quello che abbiamo visto era un grosso animale selvatico. Sembrava una leonessa. Parlo al plurale perché con me a bordo c’era anche l’addetta alla vigilanza che l’ha vista", racconta Lorenzo Cresti, 55 anni, che vive a Monteroni. C’era lui, ieri alle 7,30, alla guida del pulmino che prende gli studenti nella strada di Radi e li porta a scuola. "All’altezza del bivio per il podere Sant’Anna mi sono fermato per far salire un bambino, ce n’era già un altro a bordo. E’ stato allora che in un campo ho notato questo animale dal manto color cammello. Quando ha preso lo slancio per muoversi, l’addetta alla vigilanza dei piccoli – dice ancora Cresti, che ha raccontato alle forze dell’ordine tutto nei dettagli – mi ha detto ‘ma è un leone?’. Aveva avuto la mia stessa impressione. Era a poco più di un centinaio di metri, si è allontanato verso la Tressa. Peccato che il terreno sia asciutto da tempo, altrimenti seguendo le orme lo avrebbero trovato subito". Ci ha pensato un attimo, Cresti, poi ha avvertito la Polizia municipale. Com’era giusto fare. E si è messa in moto una macchina gigantesca (e mai vista) per dare la caccia all’animale selvatico. Coinvolti i vigili del fuoco, sia con un aereo che con un drone giunto da Pistoia. Naturalmente carabinieri, polizia, Forestali, ben 22 squadre di volontari della protezione civile, ovviamente non a piedi perché poteva essere pericoloso, istruiti al campo base allestito in un podere vicino per dirigere la caccia. Ad un animale che sui social e nell’immaginario collettivo ha cambiato identità varie volte. Prima una tigre, poi una lince. Forse un lupo e addirittura un capriolo! Fino a chiudere le ricerche puntando persino su un enorme esemplare di cane, incrocio fra un american amstaff ed un filo brasiliano, di nome Ramon, di 10 anni. Scappato giovedì 11 marzo da una casa in località Dogana, nella frazione di Civitella Paganico, e di cui erano stati diffusi i volantini anche non molto lontano dalla zona delle ricerche. I proprietari sono arrivati sul posto, hanno guardato l’impronta non escludendo che potesse essere di Ramon, e hanno iniziato a cercarlo chiamando a gran voce. Senza risultato. Non ci sono stati altri avvistamenti, nonostante le battute. Nè segnalazioni. I pompieri fino a tarda sera comunque hanno proseguito le ricerche con droni e termocamere che individuano la presenza di essere viventi grazie al calore del corpo.

All’inizio si era puntato sul vicino circo di Vienna che da mesi, per colpa del Covid 19, è fermo ad Isola d’Arbia. Le volanti della polizia non sono passate inosservate quando sono andate a controllare se mancava qualche esemplare. "Ma noi abbiamo solo tigri, una delle quali bianca, altri animali ma nessun leone", dirà più tardi un addetto quando raggiunge Radi "dare una mano all’eventuale cattura, se ci fosse bisogno". Il sindaco Gabriele Berni è ovviamente sul posto, attende che l’elicottero dei pompieri atterri per avere novità dopo il passaggio anche sulle Ville di Corsano. "Nessun avvistamento di un grosso felino", conferma Massimo Raffaelli del comando di Siena che era a bordo. E il vice comandante Domenico Carriero spiega "che è stata attivata la procedura anche con i droni". Si trova un’impronta, poi. Forse la pista giusta. Ma la sensazione è che non sia di un leone. Infatti è così. Troppo piccola. "Alle 8.30-8.45 ero al caseificio – racconta Moira Ardenghi, moglie del titolare Antonio Sanna – ed il cane, un maremmano incrociato con un abruzzese, era sciolto. Non ha abbaiato, se ci fosse stato un animale selvatico lo avrebbe fatto. I lupi, per esempio, qui ce ne sono quanti vuole!".

"Pentito di aver fatto la segnalazione? Sarò preso in giro, per carità, ma ho 55 anni, sono nato e vissuto a Monteroni. Mi conoscono tutti", ribatte l’autista dello scuolabus. Che alle forze dell’ordine, da cui è stato ritenuto testimone assolutamente credibile, ha riferito anche un altro particolare: un sacco rotto nel campo, più vicino alla strada, all’interno del quale l’animale che ha visto probabilmente ha rovistato a caccia di cibo. "Ho visto la leonessa – scrive Cresti all’ora di cena su Facebook – gli animali li so riconoscere"