Dai ieri sera le spoglie di Alessandro Nogara sono tornate dalle scotte di Siena nella sua San Gimignano dentro il cofano di legno per l’ultima visita all’obitorio Santa Fina. Tanti e poi tanti gli amici gli hanno reso il saluto. Questa mattina alle 10 nel duomo, proprio nel giorno della veglia della nascita di Gesù, l’ultimo saluto con la celebrazione religiosa e il triste distacco da tutto e da tutti di Alessandro Nogara. Quel ‘ragazzo’ di 47 anni con il cuore grande così e soprattutto buon padre di famiglia con la sua piccola Noemi che aveva il dono di vederla e amarla ogni giorno. Non è stato così. Una tragedia abbattuta come la saetta sulla popolare famiglia delle torri per la perdita dell’unico figlio Alessandro. Un amico di tanti amici nello sport, la bici e il calcio fin da bambino, la scuola la famiglia il lavoro alla Rimor e da 17 anni con i colleghi alla banca Cambiano. In questo triste momento la San Gimignano di sempre si è stretta intorno a questa famiglia nel popolato quartiere di Belvedere, per portare affetto e vicinanza. Alla mamma Lucia, la più fragile, al babbo Simone e alla piccola Noemi. Una famiglia unita che ha maturato Alessandro con sani principi morali e sociali e culturali di una vita che aveva di fronte. Spezzata, come il cuore della famiglia di mamma Lucia, la più fragile e babbo Simone per un figlio colpito inesorabilmente dal destino che non le ha lasciato dire neppure l’ultima parola: Mamma. Difficile andare oltre. Quando l’altra sera, mercoledì intorno alle 16, un’auto gli è piombata addosso, sulla strada 429 bis tornando a casa a Poggibonsi pedalando tranquillo e "dalla sua parte" si racconta, alla rotonda di Cusona. Indagini e dinamica della tragedia nelle mani degli inquirenti. Romano Francardelli
CronacaOggi l’ultimo saluto ad Alessandro