MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Il vescovo se ne va, tre ipotesi per la Diocesi

Il 6 luglio l’addio del presule, i fedeli sperano nella nomina del successore. Più probabile l’arrivo di un amministratore apostolico

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di Massimo Cherubini

Nessuna decisione sul futuro della Diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza. E’ quanto ha detto il vescovo uscente, Stefano Manetti, nel corso della celebrazione del 50esimo anniversario di sacerdozio di don Piero Barbieri, parroco di Cetona, ma pientino doc, che proprio a Pienza è stato anche nominato sacerdote. Nel corso delle funzione religiosa c’è stato l’intervento del vescovo Manetti, che lascia Montepulciano il prossimo 6 luglio per insediarsi a Fiesole. Il presule non ha mancato di toccare il tema del futuro della storica diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza: "Al momento – ha detto il vescovo – non ci sono notizie ufficiali. Potrà essere nominato un nuovo vescovo oppure la diocesi verrà affidata ad un amministratore apostolico. La terza ipotesi – ha concluso – è quella di aggregare questa diocesi a quella di Siena".

La speranza dei parrocchiani è che arrivi un nuovo vescovo, che la diocesi mantenga le sue storiche tradizioni. Ma tutto lascia pensare che, dopo un breve periodo di affidamento ad un amministratore apostolico, ci sarà l’aggregazione della diocesi a quella di Siena.

"Il nostro auspicio – ha detto il sindaco di Pienza, Manolo Garosi giorni fa, in occasione della riapertura del Duomo – è che la diocesi resti vicina ai cittadini, ai fedeli". Un auspicio che, al momento, pare sia caduto nel vuoto. Non per l’importanza dell’appello del sindaco, quanto piuttosto per l’indirizzo che la Santa Sede avrebbe assunto sul fronte dell’aggregazione tra diocesi per ridurre i costi di gestione. I tre Comuni capofila (aggregate a questa diocesi ci sono altre parrocchie) se non ci sarà la nomina di un nuovo vescovo perderanno l’identità religiosa. Legata alla storia, ai monumenti, all’arte. Anni di importante attività attività tra i fedeli.

Oltre al disappunto, già manifestato dai diocesani e a quello degli amministratori ben altro può esser fatto. La decisione, come detto, spetta agli uffici della Santa Sede impegnati, come si sa, a sviluppare una politica di contenimento dei costi. Come? Accentrando compiti e competenze per risparmiare risorse umane e anche spese. Per la diocesi di Chiusi-Montepulciano-Pienza pare proprio che le speranze di sopravvivenza siano ridotte ai minimi termini. In attesa di una prima decisione, i provvedimenti previsti in capo a questa diocesi passeranno nelle mani del vicario don Antonio Canestri.