La mensa scolastica è troppo cara e l’aumento del costo del servizio – che quest’anno ha raggiunto un massimale di 7,20 euro a pasto - è ricaduto sulle spalle delle famiglie. All’indomani dell’assemblea che aveva lo scopo di motivare ai genitori gli incrementi sopraggiunti a partire da questo anno scolastico organizzato dall’amministrazione Sisti, non sono tardate ad arrivare le reazioni politiche. Interventi provenienti da varie fazioni, anche molto distanti fra loro che sono però accomunati dal denunciare la scelta fatta dalla giunta comunale di Santo Stefano lo scorso marzo, ma servita ai genitori come una doccia gelata solo da qualche giorno.
"Doveva essere l’amministrazione – incalza la consigliera di maggioranza Eva Battistini - a coprire col bilancio comunale gli aumenti del servizio mensa. La scuola pubblica e i servizi ad essa connessi devono rimanere sempre la priorità per un’amministrazione di centro sinistra, anche quando questo può comportare tagli che ovviamente dovranno ricadere su altri settori". Scelta, quella della giunta che a detta della consigliera Battistini non solo sarebbe stata tenuta nascosta ai genitori, ma nemmeno discussa all’interno della maggioranza stessa. Che aggiunge: "Ricordo ai miei colleghi che con la mia unica contrarietà hanno destinato oltre 90mila euro alla scuola privata paritaria della parrocchia che quando si decide di destinare soldi pubblici ai privati diventa ancora più importante assicurare la copertura dei costi che riguardano la scuola pubblica".
"Il buono pasto per tutti gli studenti di Sarzana – commenta il sindaco Cristina Ponzanelli - continuerà ad avere un costo massimo di 5 euro perché abbiamo scelto di bloccare gli aumenti attraverso il bilancio comunale. Pensare di abbattere i costi peggiorando la qualità del pranzo scolastico è sbagliato e, per noi, inaccettabile".
"Il sindaco Paola Sisti – conclude la senatrice Stefania Pucciarelli - si vanta di aver reso il proprio comune il primo in merito all’accoglienza, di certo non nel caso dei suoi concittadini. Come Lega chiederemo di ripristinare i costi precedenti perché non si risparmia caricando i costi sulle famiglie, né paventando la possibilità di eliminare il biologico dal servizio mensa".
Elena Sacchelli