Biodigestore di Saliceti. Salvi gli ulivi della piana. Saranno ripiantumati

Gli alberi saranno domati alla Asl per il San Bartolomeo e al Parentucelli. Intanto all’orizzonte si profila un braccio di ferro tra Comune e Provincia.

Biodigestore di Saliceti. Salvi gli ulivi della piana. Saranno ripiantumati

Biodigestore di Saliceti. Salvi gli ulivi della piana. Saranno ripiantumati

L’ammonizione arrivata da Anac potrebbe aver riaperto, secondo i comitati ambientali, la partita sul biodigestore di Saliceti ma intanto non ha assolutamente fermato il cantiere che da due settimane continua a lavorare nella piana, dove si demoliscono le abitazioni rimaste vuote per predisporre il terreno individuato da Re.Cos per la realizzazione del contestato impianto di trattamento dei rifiuti.

Verranno però salvati dall’azione delle ruspe tutti gli ulivi, adeguatamente rimossi dal terreno e poi donati. A beneficiare degli alberi saranno la Asl, che li posizionerà all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana e in altre strutture, e anche l’istituto scolastico Parentucelli-Arzelà. Verrà conservato e valorizzato anche l’albero piantato qualche anno fa dai comitati in una delle prime passeggiate di protesta. Gli stessi comitati – No Biodigestore, Sarzana che Botta!, Cittadinanzattiva, Italia Nostra, Acqua bene comune – che si sono ritrovati l’altro pomeriggio in un gremito salone parrocchiale a Santo Stefano Magra per esaminare la situazione attuale e le prospettive aperte dal pronunciamento di Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, sulla gara europea del 2016 e sui successivi cambi di percorso del progetto passato da Boscalino a Saliceti. Si è respirato aria di un nuovo possibile scontro legale, quasi inevitabile nel caso in cui la Provincia decidesse di muovere un’azione nei riguardi di Anac, prospettiva, quest’ultima, rispetto alla quale il Comune di Santo Stefano Magra si farebbe trovare pronto. La sindaca Paola Sisti infatti con molta chiarezza e anche realismo ha ricordato come il pronunciamento dell’Autorità anticorruzione non possa fermare l’iter autorizzatorio per la costruzione dell’impianto. "Se l’Autorità – ha spiegato Paola Sisti – evidenzia che sono stati commessi errori della gara la Provincia in autotutela dovrebbe sospendere l’iter autorizzatorio e fermarsi. Il rischio non è solo quello di perdere i soldi pubblici del Pnrr, ma anche quello di incorrere in sanzioni pesantissime. Pensiamo che la Provincia presenterà un ricorso contro la delibera di Anac, aprendo un contenzioso, e come Comune ricorreremo a favore della delibera di Anac, contro la Provincia. Questo può fare la differenza e indurli a fermarsi un attimo per meditare un ripensamento". Nei giorni scorsi sul tema si era pronunciato anche l’assessore regionale Giacomo Raul Giampedrone ricordando come "la deliberazione di Anac non abbia nulla a che vedere con l’iter autorizzativo portato avanti dalla Regione. Percorso a cui il Consiglio di Stato ha dato pienamente ragione nel 2023, annullando la sentenza del Tar del 2022 ma riguarda un procedimento interno alla Provincia della Spezia".

Massimo Merluzzi