Prato, 16 settembre 2024 – Dopo quanto accaduto all’avvocato Giovanni Mati che ha scelto di fare privatamente gli esami per un mal di schiena, per cui avrebbe avuto posto solo dopo cinque mesi (per l’elettromiografia) e dopo un anno (addirittura ad agosto 2025, per la risonanza magnetica) abbiamo sentito l’assessore regionale alla sanità e al diritto alla salute, Simone Bezzini, riguardo alle liste di attesa.
Bezzini fa il punto sulla situazione toscana e sul sistema che regola le prestazioni sanitarie – visite mediche ed esami diagnostici – erogate dall’Asl.
E il racconto dell’avvocato Mati trova conferma: “Effettivamente l’elettromiografia presenta delle criticità, è una delle prestazioni con la lista di attesa più lunga, non solo a Prato ma in tutta la Toscana. Stiamo approfondendo per analizzarne il motivo che è in sostanza duplice, c’è uno squilibrio – aggiunge l’assessore toscano alla sanità – tra domanda e offerta e inoltre ci sono anche alcune questioni tecniche da risolvere garantendo più possibilità di eseguire l’esame, anche con appositi pacchetti di analisi”. Il discorso è diverso per la risonanza magnetica.
“Le prestazioni per le risonanze a Prato, e in generale in tutto il territorio dell’Asl Toscana Centro, risultano congrue nei tempi previsti dalle prescrizioni mediche per ogni codice d’urgenza, così come la larghissima maggioranza degli esami. In tutta la Toscana, le prestazioni sanitarie, tra visite e diagnostica, effettuate in un anno sono oltre 10 milioni”.
Allargando la visuale da Prato a tutta la Regione il dato numerico, enorme, fotografa dunque il fenomeno delle liste di attesa collocando la Toscana tra le tre regioni più “performanti” d’Italia. Ecco i dati dell’ultima rilevazione, fornita dall’assessore Bezzini, relativa agli ultimi 15 giorni dello scorso agosto. In questo periodo, l’83% delle visite mediche in tutta la Toscana risulta fornito nei tempi previsti dalle prescrizioni dei dottori di base e rientra nella media nazionale.
E il dato più critico per le visite riguarda quelle dermatologiche e si ferma al 70% di rispetto dei tempi. La diagnostica ha cifre ancora più alte: infatti, il 90% degli esami toscani rispettano i tempi, con il record delle risonanze magnetiche che arrivano al 94%, sopra la media nazionale, e con il dato più critico, appunto, relativo all’elettromiografia, le cui prestazioni in Toscana rientrano nei tempi previsti solo al 60%.
E i dati di Prato? La risonanza per tutti i codici di priorità è al 92%, mentre la percentuale dell’elettromiografia Prato è al 67%, più delle media toscana ma comunque da migliorare.
L’assessore Bezzini sottolinea: “Numeri che ci portano tra le Regioni più efficienti, però se penso a quel 10% non erogato nei tempi previsti, parlando di 10 milioni di prestazioni annue, significa che sono migliaia le persone insoddisfatte e in questo caso gli utenti potrebbero optare per il privato. Eppure l’offerta di prestazioni pubbliche è salita negli ultimi anni e sta aumentando ancora nonostante gli scarsi aiuti dal governo. Il problema più grande – aggiunge – sta nel picco della domanda dei cittadini post-pandemia”.
E qui entra in gioco il dato più esplicativo del fenomeno: prendendo il periodo di riferimento da gennaio a luglio 2024, nei 7 mesi sono state 6,7 milioni le prescrizioni prescritte in Toscana; nel 2022 erano state 4,7 milioni. E’ aumentata anche l’offerta di prestazioni.
“Le prestazioni sono cresciute del 30% in due anni, ciò dimostra che il sistema sanitario non è fermo, che i nostri operatori hanno lavorato bene – conclude Bezzini – e che nel breve periodo servirebbero risorse per aumentare l’offerta e fare assunzioni, ma purtroppo il decreto liste d’attesa del governo per questo non ha stanziato nemmeno un euro”.