No vax vanno a caccia di esenzioni. In ambulatorio con l'avvocato

Benelli (medici di famiglia): "Ci dobbiamo attenere all’elenco fornito dal ministero. Chiederemo una consulenza legale"

Vaccino covid

Vaccino covid

Prato, 22 settembre 2021 - C’è chi si presenta con richieste definite "non congrue" dai medici di famiglia per ottenere un certificato di esenzione dalla vaccinazione anti Covid e chi invece si sarebbe presentato all’ambulatorio accompagnato dal legale di fiducia. E’ quanto sta accadendo in queste ultime settimane negli ambulatori: protagonisti i medici di famiglia da un lato e gli assisiti non ancora vaccinati o per convinzione (no vax) o per indecisione. Segnalazioni recepite dal sindacato dei medici di famiglia, la Fimmg Prato, e dal suo segretario Alessandro Benelli.

"Come sindacato si stanno prendendo le misure per confrontarsi su una situazione delicata e ci stiamo attivando per una consulenza presso uno studio legale ", sottolinea il segretario Fimmg. "Alcune delle richieste alle quali noi rispondiamo con un r ifiuto si possono definire non congrue in riferimento al documento ministeriale relativo alla certificazione di esenzione. Alcuni assistiti ritengono di avere patologie fra l’altro non contemplate nell’elenco fornito nella circolare ministeriale, ma per le quali richiedono il certificato di esenzione. E’ logico che non possiamo che dire di no di fronte a domande non congrue", spiega Benelli. E aggiunge: "Chi per varie motivazioni, decide di non vaccinarsi, è libero di farlo. E’ una scelta personale, che va rispettata. Ma non si può accettare che venga coinvolta la parte sanitaria, nella fattispecie i medici di famiglia, chiedendo loro di certificare un esonero vaccinale per motivazioni non congrue". Fra l’altro, come ricorda Benelli, "tali documenti di esenzione hanno valore fino al 30 settembre". Come si legge nella circolare della Direzione generale della prevenzione sanitaria uno dei criteri per cui il curante può rilasciare la certificazione "è una condizione nel ricevente che aumenta il rischio di gravi reazioni avverse. Una vaccinazione non deve essere somministrata quando è presente una controindicazione perché il rischio delle reazioni avverse è maggiore dei vantaggi indotti dalla vaccinazione".

Intanto i medici di famiglia potranno tornare in campo per la somministrazione della terza dose agli over 80, così come hanno fatto per l’immunizzazione degli anziani aprendo di fatto la campagna vaccinale anti Covid. "Può darsi che questo impegno si possa prospettare per i primi del 2022 - dice Benelli - Ma ancora non si sa". E da pochi giorni sul portale regionale prenotavaccino è apparsa un’altra finestra: "Mi vaccino dal mio medico". Qui i cittadini possono inserire le proprie generalità per fare sapere al curante la volontà a vaccinarsi. "I cittadini non trovano giorni definiti. Sarà il medico a ricontattare l’assistito per fissare la seduta vaccinale".