Sui vincoli deve pronunciarsi il Consiglio di Stato

Prato per ora non rischia di perdere il suo tesoro legato a Palazzo degli Alberti. I meravigliosi dipinti e le sculture, lo ricordiamo, fanno parte della collezione di cui la Banca Popolare di Vicenza entrò in possesso nel 2010 dopo l’acquisto della Cassa di Risparmio di Prato. Il valore complessivo della collezione è stimato in circa 60 milioni di euro. Dunque sono settimane d’attesa, queste. Non solo per conoscere l’esito dell’asta relativa a questo straordinario patronimio culturale, ma perché manca ancora l’ultima puntata della vicenda giudiziaria che interessa queste opere. E la città. Sul doppio vincolo imposto dalla Soprintendenza, infatti, i curatori fallimentari della BpVi avevano presentato un ricorso al Tar, respinto a fine 2020, cui era seguita una richiesta d’appello al Consiglio di Stato, anche questa rigettata lo scorso maggio. Adesso la parola tocca al terzo grado di giudizio, il Consiglio di Stato a sezioni unite, a cui anche il Comune, con gli Amici dei Musei e la Fondazione Cassa di risparmio si sono rivolti per tutelare il patrimonio della città. Di fatto i liquidatori della BpVi, che hanno l’obbligo legale di massimizzare il patrimonio ottenibile dalla liquidazione, vogliono fare decadere il vincolo fra la collezione e il palazzo degli Alberti, potendo così riportare a Vicenza i capolavori di Bellini, Lippi e Caravaggio, per poi venderli al miglior offerente. Un’opera condizionata a rimanere nel luogo in cui si trova risulta chiaramente meno appetibile, per il mercato. Non resta insomma che aspettare, sperando che abbia ragione l’assessore Mangani e che questo sia l’anno buono, l’anno in cui pratesi e turisti potranno tornare ad ammirare il Caravaggio, il Bellini e gli altri capolavori nello splendido allestimento della Galleria di Palazzo Alberti realizzato da Banca Intesa Sanpaolo.