L’onda lunga dell’alluvione non si placa. La stagione delle piogge alle porte e il campanello di allarme suonato domenica 8 settembre, infiamma il dibattito politico. Al contrattacco vanno i gruppi di opposizione che, in modo unitario, hanno presentato un’interpellanza alla sindaca Ilaria Bugetti per conoscere lo stato dell’arte dei lavori non solo effettuati dopo l’alluvione dello scorso novembre, ma anche quanto è stato fatto sulla realizzazione e manutenzione delle opere di prevenzione e sul monitoraggio dei fattori di rischio idrogeologico. Non è importante se la prima cittadina, solo giovedì mattina, ha snocciolato numeri e presentato una cartina dettagliata con gli interventi di somma urgenza in corso e conclusi per quanto riguarda le competenze comunali. Appunto le competenze, l’opposizione - Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e la lista civica Gianni Cenni sindaco - va all’attacco sul rimpallo di responsabilità e la frammentazione delle mansioni.
Un mare magnum diventato enormemente complicato negli soprattutto ultimi venti anni come ricorda il consigliere della lista civica Gianni Cenni ed ex dirigente del Comune di Prato Lorenzo Frasconi "negli anni 80 c’era il Comune e i dipendenti del Comune si occupavano di tutto, allora le responsabilità erano chiare. Oggi invece è un grande calderone in cui a rimetterci sono i cittadini". La frammentazione delle competenze però per il centrodestra non può essere un alibi a non effettuare gli interventi necessari. "Dallo scorso novembre sulla nostra area ci sono 100 somme urgenze del Genio Civile aperte e non ancora concluse", aggiunge Frasconi. Appunto cento somme urgenze che ancora non sono terminate con la stagione delle piogge alle porte. "Il Comune cosa ha fatto per capire a che punto è lo stato dell’arte? Non basta dire che non è di propria competenza, l’amministrazione è a conoscenza degli uomini e dei mezzi del Genio Civile? Sa se le forze sono adeguate a dare risposte ai cittadini? Un Comune ha anche questa responsabilità", aggiunge Frasconi.
"Non basta nascondersi dietro ai ruoli, un’amministrazione ha il dovere di vigilare e invitare enti e partecipate a portare avanti il lavoro nell’interesse dei cittadini", aggiunge Rita Pieri (Forza Italia). "Ci siamo stufati ogni volta che chiediamo spiegazioni sentire dire dal centrosinistra che è colpa del governo o che la Regione non ha dato i soldi. Mi viene in mente un detto di quando ero bambina ’piove governo ladro...’ è l’ora di farla finita".
Nell’interpellanza il centrodestra chiede alla sindaca Bugetti di spiegare la precisa competenza per il rischio idrogeologico tra Comune e Provincia, ma anche quali sono i resoconti delle opere fatte dai singoli enti coinvolti nel ripristinare i danni dell’alluvione dal 2 novembre a oggi e infine se il personale a disposizione è sufficiente.
Non solo resoconti, l’opposizione chiede anche quali siano le azioni di controllo preventivo che l’amministrazione comunale vuole mettere in campo.
" E’ necessario – sottolinea Gianni Cenni, di Fratelli d’Italia – che l’amministrazione comunale intervenga anche nella manutenzione ordinaria coordinando i vari interventi. Il territorio è sicuramente fragile e sono in atto grandi cambiamenti atmosferici, anche per questo è necessario lavorare sulla prevenzione, spesso servono piccoli e semplici lavori che però sono fondamentali per la sicurezza del territorio". Claudiu Stanasel (Lega) mette sul tavolo altri numeri, quelli del piano regionale contro il rischio idrogeologico approvato e finanziato al 90% e in base a quanto riportato da Stanasel, completato al di sotto del 40% dopo oltre un anno di tempo. La situazione è delicata, i cittadini sono spaesati anche dal rimpallo di competenze: lo stesso corso di acqua può essere di responsabilità comunale nel tratto tombato e di altri enti nei tratti esterni.
"In sostanza non si sa chi deve fare cosa, è solo un continuo rimpallo e nonostante le nostre sollecitazioni la Regione non è mai venuta a fare un punto sui lavori effettuati mentre l’amministrazione dice di aver portato avanti cantieri su cantieri quando molte delle opere sono solo ordinaria manutenzione. Lo abbiamo visto alla prima pioggia domenica 8 settembre quando Iolo, Casale o via dell’Alberaccio hanno restituito i soliti problemi di sempre con la situazione che non è precipitata solo per il grande lavoro dei volontari e perché ha piovuto meno di un anno fa", interviene Tommaso Cocci di Fratelli d’Italia. A fare da eco c’è il compagno di partito Claudio Belgiorno: "Il sindaco ci dia una quadro chiaro della situazione di tutto il territorio". "L’8 settembre è stato un campanello di allarme da non sottovalutare", chiude unito il centrodestra che sulla battaglia per la sicurezza idraulica ha ritrovato una strada comune.
Silvia Bini