Rilanciamoci con il turismo Qui un parco divertimenti

Dal Next Generation Prato alla necessità di cogliere anche nuove opportunità. L’idea di una grande struttura che intecetti le famiglie: in Toscana per ora non c’è

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di Roberto Rosati*

Nelle scorse settimane è stato definito e presentato il Next Generation Prato, documento strategico ed operativo con il quale il Comune e i principali attori del tessuto economico condividono sia la strategia, che i relativi progetti concreti - molti dei quali già cantierabili - per sfruttare le opportunità che si presenteranno grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si è giustamente sottolineato che Next Generation Prato mostra come la città di Prato e le sue strategie di sviluppo siano esemplari rispetto a tematiche e obiettivi del dibattito europeo sulle grandi trasformazioni in atto e candida Prato a essere un territorio in grado di ricevere e investire risorse, non solo pubbliche, nei prossimi anni.

A livello nazionale una parte non secondaria del Pnrr è destinata al rilancio in chiave sostenibile dei settori del turismo e della cultura: oltre 6 miliardi e mezzo di euro destinati a questi comparti così fortemente colpiti dalla pandemia. Ecco io credo che anche nel nostro distretto si debba discutere e progettare qualcosa per il rilancio del turismo. Prato ha alcune caratteristiche che la potrebbero rendere estremamente competitiva nel mercato del turismo in Toscana. Innanzitutto la sua vicinanza a Firenze, la sua centralità nella nostra regione, la vicinanza all’aeroporto, e l’estrema facilità per il raggiungimento della maggiori città d’arte, del mare e della montagna. Una volta citati i punti di forza, occorre però avere idee e progetti. Ovviamente il 2020 è stato un anno nero per il turismo in Toscana a causa dell’emergenza sanitaria. Ma le stime di Cst Firenze per il 2021 sembrano prospettare una crescita di arrivi del +28,8%, pari a oltre 1,6 milioni di visitatori in più, mentre le presenze dovrebbero aumentare del +22,3%, pari a 4,7 milioni di pernottamenti in più. E la speranza che tutti noi abbiamo e che nel 2022 si ritorni alle cifre pre-pandemia. Se ritorniamo alle cifre del 2019, i pernottamenti degli stranieri si stimano in oltre 26 milioni con una permanenza media di oltre tre giorni. Ma se questi 26 milioni di stranieri che faranno turismo nella nostra regione, oltreché visitare le città d’arte, i musei e tutto quant’altro di bello la Toscana propone, volessero offrire una mezza giornata di divertimento e svago per i loro figli troverebbero difficoltà a trovare una risposta. In tutta Europa - Francia e Germania in primis - esistono importanti strutture pensate e realizzate per il divertimento e lo svago delle famiglie. Ecco un segmento di turismo su cui il nostro territorio si potrebbe inserire. Realizzando un grande parco divertimento per le famiglie troveremmo un segmento non coperto nel territorio toscano e nemmeno nell’Italia centrale. Potremmo lavorare all’idea di un grande parco divertimenti legato alle specificità toscana: un parco a tema su Galileo, oppure su Dante, oppure un parco a tema per il divertimento sostenibile inserito nell’ambiente senza stravolgere, ad esempio, la nostra riserva naturale di Acquerino-Cantagallo. I parchi divertimento, i parchi a tema o ambientali generavano, in Italia, prima del Covid, 800 milioni di indotto, alberghi,ristoranti, servizi. Ecco allora che i parchi possono diventare vere e proprie destinazioni tematiche contribuendo alla crescita dei flussi sul territorio e migliorando ulteriormente la qualità e l’appeal dell’offerta turistica.

*Ex assessore allo sviluppo economico Comune di Prato

Ex assessore al Turismo Provincia di Prato