Secondo Confesercenti Prato in questa fase di ripartenza per la nostra economia è necessario intervenire con energia per mantenere in vita le imprese, fortemente provate dal lockdown e dalla forte crisi che ne è seguita, con progetti e risorse dei governi nazionali e locali che tutelino le piccole imprese e mettano in sicurezza la vitalità, la bellezza e la sicurezza territorio. Di qui alcuni punti di discussione e di proposta. "Anzitutto – sottolinea il presidente Mauro Lassi – occorre la concessione di contributi a fondo perduto per investimenti e per liquidità a favore delle microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi, colpite dall’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria. Occorre inoltre l’istituzione di un fondo per il sostegno alle imprese in difficoltà, ad esempio per l’affitto e per alleggerire il carico fiscale".
Secondo l’associazione di via Pomeria è importante prevedere la totale decontribuzione e detassazione almeno per 24 mesi, per le imprese che assumono. Agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese del commercio e del turismo, con procedure semplificate e anche per la sola esigenza di liquidità e anche valorizzando il ruolo dei consorzi fidi. Predisporre incentivi e bandi finalizzati alle esigenze specifiche delle piccole e medie imprese.
"Bene – aggiunge Lassi – l’impegno con cui la Regione Toscana concede contributi a fondo perduto per investimenti e in conto commissioni di garanzia su operazioni di finanziamento. Occorrono tuttavia anche contributi specifici per la sola esigenza di liquidità e la semplificazione e la sburocratizzazione non sono più rimandabili. Serve un’accelerazione e una soluzione su questi punti – rincara la dose il presidente di Confeserecenti Prato – che stanno diventando i problemi principali nel rapporto tra piccole imprese e istituzioni. Lo snellimento e la semplificazione amministrativa potrebbero rappresentare un eccellente volano per liberare la capacità di ripresa delle imprese".
Molte delle semplificazioni passano dalle competenze del legislatore nazionale, ma molte dipendono anche dalla Regione e dai Comuni, che si distinguono per mantenere un livello di regolazione amministrativa particolarmente complessa e burocratica. "Partiamo, ad esempio, dalla costituzione di un gruppo di lavoro che analizzi adempimenti e procedure necessarie all’avvio ed alla gestione d’impresa – conclude Lassi – esaminando le differenze territoriali ed i costi, per arrivare in tempi brevi ad un nuovo quadro regolamentare a misura della piccola e media impresa".