La delusione degli sconfitti: "Schiacciati dalla polarizzazione. La città non ha voluto cambiare"

Daneri (Prato merita): "Sconfitta netta. Non siamo riusciti a far passare il messaggio" . Targetti (Targettopoli): "Il malcontento non è diventato rappresentanza. E Il 40% non ha votato".

La delusione degli sconfitti: "Schiacciati dalla polarizzazione. La città non ha voluto cambiare"

La delusione degli sconfitti: "Schiacciati dalla polarizzazione. La città non ha voluto cambiare"

La delusione più cocente è per Mario Daneri, che sotto le insegne di Prato merita (Italia Viva, Azione, Psi e Libdem) ha cercato di aprire un varco nell’elettorato pratese richiamandolo a quei valori moderati di centro. Professionista di successo prestato alla politica, il suo commento sull’esito delle elezioni è duro. "E’ un risultato elettorale per noi molto negativo, al di sotto anche delle peggiori aspettative – dice senza mezzi termini – . Sapevo che la nostra sarebbe stata una corsa in salita ma i tanti attestati di stima e incoraggiamento nel corso della campagna elettorale avevano lasciato sperare che il nostro messaggio fosse passato, anche in minima parte. Invece non è stato così. La nostra proposta non è stata presa in considerazione, quindi è stata sbagliata". Secondo Daneri la sua "proposta autonoma, sostenuta da quattro forze politiche di area liberaldemocratica e riformista con la specificità di una componente civica" prima di tutto rappresentata proprio da lui, è rimasta schiacciata e penalizzata dall’"estrema polarizzazione del voto, accentuata dalle contemporanee elezioni europee". Infine un pensiero a coloro che "hanno dato fiducia a me e alla mia lista, a tutti i candidati in lista, ai partiti che hanno sostenuto la mia candidatura e agli amici e conoscenti che ci hanno aiutato in questi tre mesi di duro lavoro". Da vero gentleman Daneri si rivolge ad Ilaria Bugetti "molto brava nel condurre una campagna elettorale vincente. Non mi resta che augurarle buon lavoro per il bene della città".

Amarezza anche in casa Targettopoli e del suo candidato sindaco Jonathan Targetti. "Sarei pronto a rifare tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi. Non ho niente da recriminare. Siamo soddisfatti del percorso fatto in giro per tutta la città a confrontarsi e parlare con i cittadini – commenta a caldo ieri pomeriggio Targetti – E’ stata anche un’esperienza umanamente significativa che rifarei senza dubbio e che consiglio a tutti di fare almeno una volta". Targetti passa all’analisi del voto. "La città ha dimostrato di non voler cambiare aria e di voler proseguire sulla linea dei dieci anni passati. Non possiamo fare altro che prendere atto della scelta degli elettori, sebbene ascoltando i cittadini abbiamo raccolto molto malcontento. Malcontento che poi non si è tradotto in rappresentanza". Targetti punta il dito contro un fenomeno ben evidente, che sempre di più sta diventando un ’partito’ silente. "Non ci si attendeva un risultato così netto, un’elezione in cui i due poli (centrosinistra e centrodestra) hanno strangolato le altre proposte politiche alternative – prosegue – Noi abbiamo portato una lista alternativa con persone appassionate della propria città. C’è da ricordare che quasi 50mila aventi diritto al voto non si sono presentati alle urne, quasi il 40% non ha votato. Girando per i quartieri abbiamo avuto una percezione differente che ora le urne non hanno confermato: significa, allora, che i cittadini sono contenti di come è stata gestita la città". Anche da Targetti, che con i compagni di viaggio si ritroverà per un’analisi sulle elezioni e sul futuro, "un in bocca al lupo a Bugetti perché governerà una città complessa che ha bisogno di sfide ambiziose".

Paola Battaglieri, candidata sindaco per Rifondazione Comunista-Alternativa per i beni comuni, esce dal confronto elettorale con un accento di positività: "E’ stata un’ottima esperienza. Siamo stati importanti per movimentare le tematiche della campagna elettorale. Nel nostro piccolo siamo stati di stimolo per gli altri candidati: abbiamo notato in questi mesi come è cambiato anche il linguaggio relativo ad alcuni argomenti di interesse. Per il resto era abbastanza chiaro che si andasse in questa direzione". Nella morsa della polarizzazione, spazzata via come le altre proposte alternative, anche la lista del Partito Comunista con candidato Fulvio Castellani (Mirko): "Sono contento che la città non abbia scelto la destra, restiamo in campo e ci siamo per le prossime elezioni regionali. Prato può dare un contributo per la regione".

Sara Bessi