"E’ il mio primo 6 settembre da sindaca. Una giornata che mi fa sentire fortissima la responsabilità del ruolo che mi hanno affidato gli elettori. Il dovere di impegnarmi ogni giorno perché la nostra democrazia sia compiuta nelle piccole e nelle grandi cose, la Memoria sia un esercizio quotidiano e i valori democratici alla base della nostra Costituzione siano condivisi da tutte le forze politiche". Voce emozionata ma ferma, la sindaca Ilaria Bugetti, aveva al suo fianco il partigiano Fiorello Fabbri, in rappresentanza dell’Anpi, nella lunga giornata che è stata un inno alla democrazia, alla memoria e alla nostra storia. L’80° anniversario della Liberazione di Prato dalle truppe nazifasciste si è aperto con la deposizione della corona alla targa commemorativa di piazza del Comune. Da lì è partito poi il corteo con il gonfalone medaglia d’argento al valore militare per partecipare alla messa celebrata in Duomo dal vescovo Giovanni Nerbini. Al termine, per la prima volta in questa occasione, la sindaca ha consegnato le due chiavi di proprietà del Comune al vescovo per l’apertura della cassaforte che custodisce la teca con la sacra Cintola mariana che sarà mostrata alla città domani: una novità che sarà ripetuta anche i prossimi anni. Il corteo è poi arrivato in piazza delle Carceri dove alla presenza delle associazioni combattentistiche e d’arma, la sindaca, il prefetto Michela Savina La Iacona, il presidente della Provincia Simone Calamai e Fiorello Fabbri per Anpi, hanno deposto una corona al monumento ai caduti.
Bugetti ha voluto ricordare l’importanza della condivisione politica dei valori fondanti della nostra democrazia e l’importanza di schierarsi contro "il continuo tentativo di riscrivere la storia per alleggerire il carico di responsabilità del regime fascista e delle atrocità che ha commesso".
In serata la marcia della Pace da via 7 marzo a Figline, dove il cuore di Prato è stato ferito, bagnato del sangue dei 29 Martiri. Si entra in punta di piedi, nel luogo simbolo della Resistenza pratese, "ma con orgoglio e gratitudine", ha sottolineato la sindaca. Tra i presenti, anche Marco De Paolis, procuratore Generale Militare presso la Corte Militare di Appello. "80 anni sembrano tanti. Per qualcuno che critica cerimonie come questa accusandole di essere fuori tempo, troppi. In realtà 80 anni sono pochissimi rispetto alla storia con la S maiuscola – le parole di Bugetti – A 80 anni da dalla reazione forte ed eroica di quegli italiani che non vollero assistere passivamente alla dittatura fascista e alla sua alleanza con i nazisti, a 80 anni dalla fine di un lungo periodo di violenze e rappresaglie dobbiamo ancora assistere e ascoltare tentativi di riscrivere la storia, di annacquarla, di seminare dubbi per giustificare i crimini fascisti, appannare il valore della lotta di liberazione equiparandola a una guerra fratricida in cui persecutori e vittime sono sullo stesso piano. Parificare le responsabilità per autoassolversi". E’ un monito deciso a non "banalizzare la storia a uso e consumo politico. E’ successo con l’eccidio della Fortezza, avvenuto il giorno dopo la liberazione della città, nonostante i fatti storici in merito siano chiari – ha detto la sindaca – Tutti i morti meritano la nostra pietà ma la storia va ricordata per intero senza false ricostruzioni, riconoscendo le responsabilità politiche e morali del regime fascista". Battersi per difendere gli ultimi, i fragili, per non lasciare indietro nessuno: anche così, ha chiuso Bugetti, onoriamo i 29 Martiri di Figline. Silenzio, e poi commozione. E applausi per "i nostri eroi caduti il 6 settembre 1944: scendevano giù dalla motagna per liberare la città, ma sono andati incontro a un destino atroce". Infine tre parole, "viva Prato libera", affidate al cielo di Figline, come una carezza commossa a quei 29 ragazzi.
m. c.