Un Pontedera battagliero. Due mosse per un punto

L’analisi del pareggio con il Gubbio fra strategie e prospettive future

Due mosse per un punto

Due mosse per un punto

PONTEDERA

Un punto prezioso che esalta le capacità di saper soffrire del Pontedera, che domenica riceve l’Olbia. Lo 0-0 di Gubbio, pareggio che qualifica aritmeticamente i granata ai play off per la Serie B, nonché tredicesimo clean sheet stagionale, può essere analizzato suddividendolo in due fasi che hanno segnato anche il cambio tattico.

Prima fase 1°-45° minuto. I primi 20’ sono stati di sostanziale equilibrio, con il Pontedera che cercava di gestire la palla e che si è fatto vivo dalle parti di Greco con un sinistro a lato di Angori e una palla alta di Delpupo. Poi intorno alla mezzora il Gubbio, che era comunque partito forte, ha spinto ancora di più per cercare di andare a prendersi la partita e creando occasioni per sbloccare la gara. La paratona di Vivoli su Udoh (30’) è arrivata da una ripartenza degli umbri dopo una palla persa nell’area avversaria dai granata che non sono stati reattivi ad arrivare sulla ribattuta facendo partire il contropiede, mentre poco dopo è stata la traversa a salvare la squadra di Canzi sul destro di Casolari. Se c’è stata sofferenza è stato particolarmente per l’aggressività del Gubbio, che ha condizionato il Pontedera facendolo sbagliare soprattutto nella gestione della palla in mezzo al campo.

Seconda fase 46°-94° minuto. Pur rientrando in campo con gli stessi uomini – le forze fresche arriveranno massicciamente dopo 18 minuti – Canzi ha modificato l’atteggiamento tattico, passando dal 3-4-2-1 offensivo (che mutava in un 3-4-1-2 quando si contrapponeva al 4-3-2-1, rimasto sempre tale, della squadra di Braglia) al 4-5-1, modulo tenuto fino al triplice fischio, con Guidi alle calcagna di Di Massimo, che, arretrando, trascinava il difensore granata sulla linea dei centrocampisti. La mossa è riuscita ad arginare l’impeto degli umbri, che hanno creato pericoli solo con un destro altissimo del difensore Tozzuolo da pochi metri (71°) e un’incursione di Bernardotto anticipato da Vivoli negli sgoccioli di gara, occasioni sbocciate la prima dagli sviluppi di un calcio piazzato laterale, la seconda da un rimpallo fortuito. Questo 0-0 a dire il vero assomiglia molto a quello di Sassari, gara anche quella arbitrata da Maria Marotta di Sapri, portatrice evidentemente di gare sofferte ma anche fortunate. Da questo pari di Gubbio è uscito comunque un Pontedera battagliero, umile, che ha confermato la crescita di Vivoli e la disponibilità di una panchina affidabile visto che, come contro l’Ancona, chi è entrato ha fatto bene. Un Pontedera che pur disponendo di risorse economiche ben più limitate rispetto ad altre squadre, ha conquistato i play off per la seconda volta consecutiva nonostante un girone di ferro.

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