Pontedera, mamma mia che batosta!. Il Pescara di Zeman dilaga al Mannucci

La resistenza dei granata dura soltanto sedici minuti. Cinque reti del Pescara: un tonfo pesante da cui rialzarsi in fretta

Pontedera, mamma mia che batosta!. Il Pescara di Zeman dilaga al Mannucci

Pontedera, mamma mia che batosta!. Il Pescara di Zeman dilaga al Mannucci

Pontedera

0

Pescara

5

PONTEDERA (3-4-2-1): Lewis; Calvani, Espeche, Guidi (30’ st Ambrosini); Perretta, Ignacchiti (30’ st Marrone), Catanese (17’ st Fossati), Angori; Benedetti (17’ st Delpupo), Ianesi; Nicastro (17’ st Selleri). A disp: Vivoli, Busi, Martinelli, Pretato, Paudice, Salvadori. All. Canzi.

PESCARA (4-3-3): Plizzari; Floriani, Pellacani, Mesik, Milani; De Marco (13’ st Tunjov), Squizzato (1’ st Franchini), Aloi (35’ st Dagasso); Merola (23’ st Masala), Cuppone (13’ st Tommasini), Cangiano. A disp: Barretta, Di Pasquale, Vergani, Accornero, Brosco, Mora, Manu, Staver, Moruzzi. All. Zeman.

Arbitro: Luongo di Napoli.

Marcatore: 16’ pt Cuppone, 38’ pt Merola, 44’ pt Milani; 10’ st Merola, 22’ st Tommasini.

Note: spettatori 453; ammonito Squizzato; angoli 7 a 6.

PONTEDERA - Il numero 5 c’è stato nel freddo pomeriggio del Pontedera. Ma non è quello per il quinto posto in classifica che i granata avrebbero agganciato battendo il Pescara nel recupero della 14a giornata, bensì il numero di gol che la squadra di Zeman ha rifilato a quella di Canzi. Dall’illusione di poter combattere ad armi pari contro un avversario che aveva solo un punto in più, anche in forza dei soli due gol subiti nelle ultime 8 partite, ad una durissima lezione che rimanda alla batosta con identico punteggio 0-5 subita due anni fa contro l’Ancona.

Nell’ottica del risparmio di energie visti gli impegni ravvicinati e nel rispetto del minutaggio massimo, il sacrificato nell’undici titolare è stato l’over Martinelli, anche perché il tridente pescarese Merola-Cuppone-Cangiano, era composto da brevilinei. Dei quali il Pontedera nel primo tempo ha sofferto oltremodo gli scambi in velocità, tanto da andare al riposo con tre reti sul groppone, cosa che non accadeva dal 14 febbraio 2016 contro la Maceratese. Un aggancio volante di Cuppone in mezzo all’area su cross di Merola, un tocco dello stesso Merola sgusciato a Guidi e d’anticipo su Lewis in uscita e un immancabile timbro dell’ex Milani dopo una respinta di Lewis sul destro di Cuppone hanno annichilito la truppa di Canzi, che in mezzo a questa abbuffata zemaniana aveva trovato lo spazio per colpire un palo con Ianesi (37’) sullo 0-1 ma anche di vedere una sassata di Cuppone stamparsi sull’incrocio dei pali (43’) pochi secondi prima del 3-0.

Nella ripresa, tranne un break di Benedetti (9’) che poteva riaprire la gara, è stato di nuovo un monologo del Pescara, con il Pontedera che non è riuscito a contenere Merola, autore del 4-0 con un sinistro teso a mezz’altezza, e compagni. Fino al pokerissimo di Tommasini, altro ex. Per i granata un tonfo pesante da cui rialzarsi in fretta, meglio se già sabato col Gubbio.

Stefano Lemmi

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