"L’urgenza è dare sostegno ai lavoratori e alle imprese". E’ il nucleo centrale di quanto emerso dall’assemblea comprensoriale promossa dalle unioni comunali del Pd del Cuoio. Presenti all’iniziativa i sindacati Cgil, Cisl e Uil, associazioni di categoria, gli assessori regionali Nardini e Marras, e il presidente del consiglio regionale Mazzeo. "Sono passati ormai diversi mesi da quando ad inizio 2024 si registravano i primi segnali di una crisi strutturale del comparto conciario, calzaturiero ma più in generale del settore moda – si legge in una nota – . Due guerre in corso, tensioni in Medio Oriente, la crisi del settore auto e un rallentamento dello sviluppo della Cina che rappresenta uno dei mercati più importanti per i beni di lusso".
Ma non solo. La Cina sta attraversando una crisi economica forte dovuta in particolare al settore immobiliare, che per anni ha alimentato la crescita del paese. Ciò ha portato a una riduzione delle importazioni di prodotti di lusso, con gravi ripercussioni sui ricavi dei principali brand della moda che dipendono da questo mercato. "Nonostante negli ultimi mesi si siano susseguiti diversi incontri con vari ministeri, nessuna risposta o sostegno è pervenuto al territorio – prosegue la nota –: alle imprese, ai lavoratori. Sosteniamo la richiesta promossa dalla Regione al governo di prevedere ammortizzatori sociali straordinari per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti fino 31 dicembre 2025 e un monitoraggio costante del suo utilizzo che consenta di evidenziare eventuali criticità e operare correttivi in tempi celeri così come la proroga degli ammortizzatori già prevista dalla legge per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti". "Sosteniamo la proposta che la crisi strutturale del comparto che stiamo vivendo debba essere affrontata con un unico tavolo – ribadiscono i Dem – che veda seduti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati a mettere in atto strumenti di sostegno: pensiamo, intanto, alla presenza di tutti e due i ministeri, Mef e Mimit; le Regioni dove insistono i distretti interessati; i Comuni (se cresce la disoccupazione crescerà anche il disagio sociale sui territori); le organizzazioni di categoria e le delegazioni sindacali".
I democratici della zona condividono inoltre le preoccupazioni di sindacati e imprese c"irca l’entrata in vigore anche se posticipata al 2026, in questa forma e con queste tempistiche, del Regolamento UE anti-deforestazione , che potrebbe avere la disastrosa conseguenza di desertificare il tessuto economico-sociale, rendendo sostanzialmente impraticabile la sua attività circolare di recupero e trasformazione dei pellami grezzi".
C. B.