ILENIA PISTOLESI
Cronaca

Alluvione, gli effetti sulla comunità. Sì alla festa della Protezione civile: "Ma sarà un’edizione ridotta"

E’ salvo il tradizionale evento a La Gabella che ha 40 anni di storia. "Avvieremo una raccolta fondi"

La festa della Protezione Civile a La Gabella, luogo tra gli epicentri dell’alluvione dello scorso 23 settembre, continuerà la sua tradizione anche nel 2025 grazie al contributo dei volontari (foto d’archivio)

La festa della Protezione Civile a La Gabella, luogo tra gli epicentri dell’alluvione dello scorso 23 settembre, continuerà la sua tradizione anche nel 2025 grazie al contributo dei volontari (foto d’archivio)

Quarant’anni di storia e solidarietà spazzati via dalla devastazione del torrente Sterza. Ora, per la festa della Protezione Civile a La Gabella, luogo tra gli epicentri dell’alluvione dello scorso 23 settembre, si profila un domani che parla di voglia di farcela, di ripartire, nonostante il fatto che la furia cieca del torrente abbia distrutto tutto. Durante l’assemblea imbastita dagli organizzatori dell’evento agostano, ossia l’associazione volontari Val di Sterza, è emersa una volontà collettiva di rialzarsi: l’evento ci sarà, in forma intanto ridotta rispetto alle precedenti edizioni, 40 come detto. "L’assemblea che abbiamo indetto a Ponteginori non solo ha visto una buona partecipazione, ma ha anche raccolto una volontà comune di ripartire – spiega il presidente dell’associazione Val di Sterza, Marco Gallinaro – perciò la festa a La Gabella tornerà. Con alcune premesse: servono risorse economiche, perché l’intero materiale della manifestazione è andato distrutto, incluse le stoviglie, le friggitrici, sedie e tavoli. Avvieremo una raccolta fondi e auspichiamo un aiuto da enti e aziende della Valdicecina". L’alluvione nell’area della Gabella che ospitava le strutture della festa ha provocato danni per 400 mila euro. La forza inaudita del torrente ha trascinato con sé un intero capannone adibito alla storica festa e che fungeva anche da magazzino, distruggendo le tensostrutture, le celle frigo, i gazebo intorno alla pista e al bar. Polverizzando il materiale per le cene, dalle friggitrici alle stoviglie. Tutto inghiottito dal torrente della paura.

"La mente corre a quarant’anni fa, quando la festa nacque dal nulla, senza un centesimo ma con tanta forza di volontà – riprende il presidente Gallinaro – dobbiamo ripartire da zero, con quello spirito che animò i fondatori della festa. La nostra idea è realizzare un’edizione 2025 chiaramente più ridotta. E’ una festa conosciuta in tutta la Toscana che, dalla seconda metà di agosto, catalizza per più di 2 settimane migliaia di visitatori, fra cui i turisti che arrivano dalla costa".

"Vogliamo ripartire perché la festa ha soprattutto uno scopo sociale per noi, dato che i proventi servono per svolgere attività di aiuto alla popolazione. Contiamo – conclude il presidente – di fare una quadra entro giugno per l’edizione 2025 e di tornare a pieno regime entro 3 anni".