"Risoluzione? Una tempesta in un bicchiere d'acqua"

Così il senatore Pd Marcucci a Firenze durante la presentazione del libro di Alan Friedman

Il senatore Andrea Marcucci (Foto MArco Mori/New Pressphoto)

Il senatore Andrea Marcucci (Foto MArco Mori/New Pressphoto)

Firenze, 20 giugno 2022 - "La risoluzione di domani? Definirei la situazione una tempesta in un bicchiere d`acqua. Naturalmente le comunicazioni del premier Draghi saranno pienamente accolte, perché sono quelle della Ue. Altrettanto naturalmente nella risoluzione sarà citato il coinvolgimento del Parlamento". Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci a Firenze durante la presentazione del libro di Alan Friedman `Il prezzo del futuro` con il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella e la direttrice della Nazione Agnese Pini.

"Quanto alle alleanze elettorali con il Movimento 5 Stelle - dice - non si devono fare per forza ma solo con la sintonia sui programmi".

Risoluzione, "L'intesa è vicina"

L'intesa di massima c'è, manca però ancora l'ultimo dettaglio: come formulare quel coinvolgimento del Parlamento che ha tenuto in stand by la maggioranza negli ultimi giorni. Dopo più di 6 ore di riunione con il governo per mettere a punto la risoluzione da votare domani, dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi in vista del Consiglio europeo, tutti i partiti si dicono convinti che domattina si riuscirà a chiudere l'accordo che rimane appeso, al momento, al tipo di riferimento normativo da accompagnare all'impegno del governo a rendere partecipi le Camere delle scelte legate alla crisi in Ucraina.

Dopo vari tentativi di formulare questo passaggio si è deciso di aggiornare la riunione a domani in attesa, viene riferito, di «approfondimenti tecnici» per capire come mettere nero su bianco l'intesa. Una ipotesi, gradita alla maggioranza, sarebbe quella di fare un generico riferimento alla «normativa vigente» per indicare le modalità con cui coinvolgere il Parlamento mentre l'esecutivo, viene spiegato da diversi presenti, preferirebbe che fosse esplicitamente indicato il riferimento al decreto numero 14 del 2022, il primo decreto con gli aiuti e l'ok all'invio di armi all'Ucraina che non implicherebbe, in sostanza, che le Camere vengano necessariamente informate prima degli invii di armi. Maggioranza e governo si sono riaggiornati a domattina alle 8.30 per chiudere in tempo prima dell'avvio delle comunicazioni del premier in Senato, previste alle 15.