Conferme importanti e due ritorni per l’Aglianese che potrà contare ancora, nel prossimo campionato di serie D, delle prestazioni del forte attaccante Daniel Zinon Kouko e dei giovani Giuseppe Giannini e Jacopo Gelli, mentre riaccoglie in organico Gioele Zellini e Michelangelo Nieri. Il colpo più importante è sicuramente quello di Kouko, che l’anno scorso è stato capoannoniere neroverde, con 12 reti in 26 presenze, a pari merito con Brega e Russo. Il giocatore classe 1989 era arrivato ad Agliana nell’estate 2020 dopo tanti anni tra i professionisti con le maglie di Maceratese, Olbia, Albinoleffe e Arzignano Valchiampo. Se Francesco Colombini sarà il pilastro del reparto difensivo a Kouko spetterà il ruolo di punta di diamante dell’attacco neroverde, specialmente dopo l’addio di Brega. La permanenza in neroverde è stata una scelta molto convinta del giocatore ivoriano. "Sono contento di rimanere in una grande realtà come l’Aglianese – dice Kouko – ho deciso di restare per inseguire ciò che ci è sfuggito l’anno scorso. Complessivamente è stato un buon campionato anche se ho avuto qualche infortunio di troppo. Spero di avere più fortuna sotto questo aspetto". Da Kouko ci si attende anche un contributo di esperienza in una formazione che sarà più giovane rispetto a quella dello scorso anno.
"Non sono uno che parla molto – afferma Kouko – però sono disposto a prendermi questa responsabilità. Voglio fare il possibile per aiutare i più giovani a crescere, spero che i miei consigli possano essere d’aiuto a loro e a tutta la squadra". Confermato anche l’esterno basso Giuseppe Giannini, classe 2000, che in due stagioni ha collezionato 56 presenze con quattro assist e un contributo di grande dinamismo sia in fase offensiva che difensiva. Resta all’Aglianese anche il talentuoso centrale Jacopo Gelli, che l’anno scorso si è imposto come titolare. Tornano all’Aglianese il terzino Gioele Zellini, che l’anno scorso ha giocato con la maglia del Terranuova Traiana e l’attaccante Michelangelo Nieri, lo scorso campionato nelle file del Ghiviborgo.
Giacomo Bini