"La ripartenza passa dalle città. Dateci le risorse, i progetti ci sono"

Comuni e Province di fronte all’opportunità del Recovery. Dibattito con Gori, Nardella, Biffoni e Menesini

Un momento del dibattito (Acerboni / FotoCastellani)

Un momento del dibattito (Acerboni / FotoCastellani)

Santomato (Pistoia), 2 agosto 2021 - Il futuro del Paese passa dalle città. I sindaci e gli amministratori locali sono il fronte di collegamento tra il Palazzo e i cittadini. E allora il futuro prossimo, che vuol dire Recovery plan, vede Comuni e Province protagonisti per dare voce alle esigenze delle comunità dopo il Covid. Se ne è parlato alla festa dell’Unità regionale a Santomato: la direttrice de La Nazione Agnese Pini ha coordinato l’incontro con i quattro amministratori di Bergamo, Firenze, Prato e Lucca (i sindaci Giorgio Gori, Dario Nardella, Matteo Biffoni e il presidente della Provincia Luca Menesini).

Chiamato in causa per primo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, dopo che la pandemia ha colpito duramente la sua città. "Siamo a buon punto per un riscatto generale - ha risposto Gori - sono fiducioso perché abbiamo il vaccino e abbiamo potuto riprendere a lavorare". Gori ha ricordato i momenti più drammatici della virus, ma ha sostenuto che i dati dell’economia nella sua provincia oggi sono migliori di quelli pre-pandemia.

"Fa bene alla fiducia - ha aggiunto - anche vedere i colori italiani vincenti alle Olimpiadi". Sottolineata la fatica dei sindaci durante l’emergenza e il loro uso dei social per comunicare con la gente. "Abbiamo lavorato - ha detto Biffoni - pensando ai problemi ordinari dell’amministrazione e all’improvviso ci siamo trovati di fronte all’ emergenza. Sì è scoperto che la vita era più complicata di un DPCM e le dirette Facebook sono diventate uno strumento per dialogare e smorzare la tensione".

Poi il presidente della provincia di Lucca Luca Menesini ha ricordato il momento drammatico in cui il sindaco di Lucca si è ammalato. "Sono stati giorni complicati - ha detto Menesini - il Comune è stato chiuso e c’è stato smarrimento e incertezza. Abbiamo imparato che il virus non va sottovalutato e bisogna vaccinarsi".

E’ stato quindi chiesto al sindaco Nardella dell’impatto subìto dalle città come Firenze. "Sono nei nostri occhi - ha detto - le strade vuote. Ma le città sono i luoghi dove si trovano le energie per reagire, anche con la solidarietà tra sindaci". Nardella ha citato i momenti di protesta.

"Ma tra le istituzioni - ha aggiunto - ci deve essere coesione, tra Stato, Regioni, Comuni. Perché la malattia c’è ancora ed è paradossale e disgustoso contestare il green pass che serve a non bloccare le attività". A proposito del rapporto tra i sindaci e il partito, Gori ha insistito sulla richiesta dei sindaci di maggior semplificazione, non del tutto ascoltata durante la gestione Zingaretti, e di un loro ruolo per rendere efficace la spesa. «La figura di sindaco in questi sette anni - ha detto Biffoni - è stata sfruttata poco per la capacità di concretezza e credibilità. Il partito dovrebbe ascoltarci di più, spero che le aperture di Letta siano mantenute".

Infine un cenno all’attualità finanziaria della Toscana e alla possibile connessione tra il caso del Monte dei Paschi e la campagna elettorale a Siena. "Dobbiamo pensare anche gli errori fatti dalla sinistra - ha detto Nardella - a Siena sul Monte dei Paschi, ma in passato anche il gruppo Berlusconi fu finanziato dal Monte dei Paschi. Sull’acquisto da parte di Unicredit non c’è orologeria, si sapeva. Non credo che le elezioni si giochino su questo, non si possono addebitare a Letta responsabilità del passato".