La Cgil della Montagna chiede rispetto per i pazienti del dottor Brizzi che dal primo ottobre sarà pensionato. Si fa interprete del disagio e delle conseguenti richieste, Vito Tommaso, referente dello Spi Cgil, chiedendo all’Asl di procedere rapidamente a risolvere il problema che si viene a creare ma anche non averne di ulteriori. "La soluzione tampone che ha trovato l’Asl – afferma Tommaso – non garantisce la persone, non ci soddisfa perché riteniamo che già 1500 pazienti erano troppi, figuriamoci 1800, senza pensare che fra poco tempo andrà in pensione anche un altro medico, a quel punto che si fa? Si alza il massimale a 2000 o più? Secondo noi vuol dire sacrificare sia il ruolo del medico sia la posizione del paziente, quindi noi siamo assolutamente contrari a questa soluzione, abbiamo capito che è una soluzione tampone in attesa di risolvere il problema, però non è da ora che queste cose le diciamo e che l’Asl sapeva da tempo. Bisogna trovare una soluzione più strutturale e più di lungo periodo in modo da non ritrovarsi più in queste condizioni, sia per il medico di famiglia sia per il pediatra di famiglia. Eppure paghiamo le stesse tasse come quelli della pianura e siamo completamente svantaggiati rispetto alla piana senza tener conto che già soffriamo della situazione dell’ospedale. Oggi siamo qui per sensibilizzare sia il sindaco che il Consiglio comunale, che sappiamo non avere grandissime responsabilità, però ci aspettiamo che, sia la giunta che il consiglio comunale prendano una posizione un pochino più dura nei confronti delle autorità competenti, in modo che questa situazione si possa risolvere più breve tempo".
Andrea Nannini