Un progetto di matrice spagnola, con un budget a disposizione di tre milioni di euro, che punta, nel settore vivaistico, alla riduzione quasi totale del consumo di torba per la coltivazione. E ha come partner principale l’Associazione Vivaisti Italiani.
E’ davvero importante il riconoscimento affidato al settore, rafforzando così il ruolo centrale di Pistoia e del suo Distretto a livello europeo. Il progetto si chiama "Peatless" (appunto senza torba) ed è stato approvato dalla Commissione Europea: saranno creati substrati alternativi che riducano al minimo l’uso di questa risorsa non rinnovabile, contribuendo così a ridurre le emissioni di gas serra e a proteggere gli ecosistemi naturali, visto che proprio la torba è al centro di continue e crescenti restrizioni ambientali a livello comunitario. Il progetto partirà in primavera. I primi risultati delle sperimentazioni sono previsti nel giro di un anno. Il progetto coinvolgerà quattro siti dimostrativi in altrettante parti d’Europa: ovviamente Pistoia e poi la Rioja in Spagna, le Fiandre in Belgio e Seeland in Svizzera. In questo percorso, tutt’altro che banale, l’Associazione Vivaisti Italiani è partner chiave insieme a istituzioni di ricerca e imprese di Spagna, Belgio e Svizzera: è un consorzio guidato dal "Centro tecnico per i funghi" (Ctich) che è di matrice spagnola affiancato dal "Consorzio italiano compostatori" (Cic) e altri leader del settore. Nella sostanza, "Peatless" andrà a sviluppare dei substrati innovativi utilizzando la torba con percentuali inferiori al 30% e avvalendosi di materiali alternativi come compost, fibre di legno e sottoprodotti agricoli.
"Essere scelti dal consorzio spagnolo come partner rappresentativi per la sperimentazione nel vivaismo a livello europeo, è motivo di grande orgoglio per la nostra associazione e per l’intero distretto vivaistico pistoiese – afferma il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, Alessandro Michelucci –. Tutto questo si va a integrare al meglio col nostro impegno per l’innovazione e la sostenibilità, accanto a iniziative come “RevivePot“, che trasforma i vasi rotti in materie prime riutilizzabili per nuovi vasi. Inoltre, con il PistoiaFitolab rafforziamo il nostro ruolo di riferimento per il vivaismo sostenibile in Europa, garantendo controlli rigorosi sui materiali vegetali e offrendo soluzioni concrete alle criticità fitopatologiche".
I tre milioni saranno a disposizione di tutti e quattro i poli che si dovranno occupare, e sviluppare ulteriormente, del progetto "Peatless". E ci sarà da adoperarsi in tempi davvero veloci: passato, infatti, il periodo di massimo impegno per le spedizioni della nuova produzione fra gennaio e febbraio, che rappresenta la fase clou dell’export annuale, chi aderirà, fra gli iscritti Avi, al progetto, potrà iniziare a lavorare con bassi utilizzi di torba e, nel giro di un anno, vedere gli effetti per il prodotto finale, ma soprattutto per l’ambiente.
S.M.