PISTOIAIl 2024 di Confcommercio si chiude con l’ingresso di 700 nuove aziende, per un saldo in crescita del + 3%. L’annuncio è stato dato dal presidente Gianluca Spampani e dal direttore Tiziano Tempestini nel corso dell’annuale appuntamento di bilancio con la stampa. Un dato che evidenzia la forza rappresentativa dell’associazione e che induce ad affrontare le sfide del 2025 in arrivo con ambizione crescente. "Confermiamo – commentano Spampani e Tempestini – una crescita ininterrotta, che si riflette nella capacità di erogare servizi sempre più performanti e di offrire soluzioni innovative ad una platea estremamente ampia. Questa forza, numerica e qualitativa, consolida la nostra autorevolezza ai tavoli istituzionali".
Non è stato un anno facile, caratterizzato "da una diffusa fragilità dei consumi, con le famiglie destabilizzate dagli sbalzi dell’inflazione, dall’aumento dei tassi d’interesse, dai rincari energetici e da quelli delle materie prime. Il rinnovo in senso migliorativo del contratto del commercio ha fornito risposte più che confortanti, contribuendo nell’ultima parte dell’anno a ripristinare un clima di fiducia. Guardando invece all’andamento dei settori associati – è stato spiegato –, il quadro resta in controluce: un anno positivo per le attività della ristorazione e somministrazione, discreto per le strutture alberghiere e di generale affanno per il commercio".
Così, per Confcommercio sono due le partite prioritarie per il 2025: "La prima riflessione da fare è quella sul turismo: oggi risulta evidente come Pistoia sia tagliata fuori dalle principali rotte dei flussi regionali. Il tempo medio di permanenza nelle strutture alberghiere è ogni anno più compresso e la città è spesso selezionata soltanto come base di partenza, economica e baricentrica, per recarsi altrove. Questo ci dà il senso di quanto siamo lontani, in termini di competizione. È uno scenario dovuto alla mancanza di eventi e appuntamenti qualificati che, nel corso dell’anno, siano in grado di attrarre e di gestire i flussi turistici. Il nostro impegno affinché la città si doti in tempi rapidi di una Dmo (Destination management organization), cioè di una struttura capace di intervenire su questo tema tramite la specializzazione di figure manageriali, proseguirà senza sosta. La città non può permettersi oltre questo impasse, che incide negativamente su tutto il tessuto economico".
Montecatini, in questo senso, è più avanti e viene espressa soddisfazione "per il percorso che l’amministrazione sta sviluppando, per la rapidità con cui si è deciso di andare verso la Dmo, pur essendo stato adesso il progetto rallentato in modo deprecabile, per la decisione di aumentare la tassa di soggiorno, da destinarsi allo sviluppo del settore".
Infine, la creazione dei Distretti: la confederazione diffonde annualmente dati preoccupanti circa il processo di desertificazione commerciale che riguarda i centri storici e "Pistoia – commentano Spampani e Tempestini – , non rimane indenne da questa dinamica. Le città italiane che si sono dotate dei Distretti del commercio hanno raccolto risultati positivi. È un tema che deve essere scritto in grassetto nell’agenda 2025 della Regione Toscana".