Pareggino a Venezia. Pisa sempre più ultimo

Gliozzi replica al gran gol di Novakovich, secondo tempo di grande sofferenza. Maran sempre più a rischio: ore di riflessione

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di Saverio Bargagna

Pareggino che può essere accolto a denti strettissimi solo se davvero ci viene comunicato che il nostro unico obiettivo, da questo momento in poi, deve essere solo quello di mantenere la categoria. Allora, in tal senso, può andare bene anche portare via un punto lontano dall’Arena contro una diretta concorrente, soffrendo parecchio e chiudendo in dieci uomini. Se invece si fatica (e sinceramente anche chi scrive ammette la propria difficoltà ad entrare in questa inedita ottica) a credere che la realtà nerazzurra sia a tal punto compromessa, allora il pari di Venezia risulta del tutto insufficiente. Non sotto il profilo del mero risultato – anche quello, a dire la verità –, ma soprattutto per la scarsa produzione in campo una volta pervenuti al pareggio. Perché se è vero che la prima frazione è filata via sotto un sostanziale equilibrio, nella ripresa il Pisa ha faticato le pene dell’inferno ad impostare una manovra decente ed è stato salvato solo dalle prime parate stagionali di Nicolas. Il portiere brasiliano finisce così per essere il migliore in campo.

Il problema è trovare l’equilibrio, anche fra le varie posizioni. Se ha ragione il direttore Claudio Chiellini ("questo Pisa è più forte dell’anno scorso", detto sette giorni orsono) il cortocircuito è evidente e il pari in Laguna non è consolante. Se invece prendiamo quale unità di misura il punto di vista di Maran ("bicchiere mezzo pieno"), possiamo tentare forzatamente di accettare con stoica filosofia la prima lunghezza conquistata in questa stagione in trasferta. Quel che è certo è che la salvezza diretta scappa a cinque punti, i playoff sono a sette lunghezze, la serie A diretta – lo facciamo per un mero esercizio di stile – sta 13 punti più in alto. La panchina di Rolando Maran sembrerebbe salva, stando alle dichiarazioni del diretto interessato nel post gara. Vedremo però che cosa accadrà a stretto giro di posta: si aprono lunghe ore di riflessione. Un tempo richiesto anche dalla distanza fisica con il patron Alex Knaster. Il dato di fatto, però, è che nessuno della società si è presentato in sala stampa e anche questo induce ad un cambiamento di rotta. Ad ogni modo, se davvero la società ha intensione di continuare con Maran, allora c’è da augurarsi che lo faccia convintamente anche contro gli umori popolari e i prossimi risultati più o meno positivi. Altrimenti, alla luce dello stop delle Nazionali e di un D’Angelo ancora "libero", questo appare il momento più idoneo, logico e giusto per cambiare.

A Venezia il primo tempo è passabile. Oddio, i veneti dopo appena 8 minuti colpiscono un palo con Fiordilino, ma fino alla magia di Novakovich producono col contagocce. Il Pisa è poco preciso, ma non demerita. L’1-1 firmato di Gliozzi su azione personale è coerente. Nel secondo tempo, invece, il Venezia accelera e non si registra neppure un’azione nerazzurra pericolosa. Quando poi il Pisa resta in dieci per l’espulsione di Ionita, i lagunari diventano ancora più confusionari e – eccezion fatta per un paio di colpi di testa – creano tanto fumo e poco arrosto. Meglio così, per chi si accontenta di assai poco.