Abodi
Pisa, 14 novembre 2016 - «Sarebbe interessante conoscerne l’ispiratore», ha scritto ieri mattina Abodi in un tweet per rassicurare un tifoso pisano, giustamente preoccupato da quanto riportato ieri da La Nazione circa una scarsa collaborazione dei Petroni nell’inoltro della documentazione necessaria per completare la due diligence. E anche noi intendiamo rassicurare Abodi.
Nessun ispiratore occulto. Solo la caparbietà di informare. Sempre. Spesso scontentando qualcuno. E’ stato così per Paolo, alias Pablo Dana, da Ferrara. Ieri è toccato ad Abodi. Per non parlare dei Petroni e dei loro accoliti: quelli hanno capito presto la modalità che avevamo scelto per raccontare quanto stava accadendo (fin dai tempi in cui parlammo di Britaly Post e della ragnatela di società amministrate da arzille ottuagenarie londinesi). Ma il dato importante, e per Pisa e i pisani positivo, è che questo nostro zelo a qualcosa è servito.
Al pari della caparbietà di Abodi (non ce ne voglia per il riconoscimento sincero e intellettualmente onesto): tra la tarda, tardissima serata di sabato, e la giornata di ieri, da Roma, i documenti sono arrivati praticamente tutti. Oggi a mezzogiorno la due diligence finisce, poi arriveranno le offerte. Abodi vigili su quelle, affinché siano davvero coperte da valide garanzie finanziarie, ma soprattutto sull’atteggiamento di Petroni affinché anche loro siano parte della soluzione e non il problema. La Nazione farà altrettanto. Lo pretendono i pisani. Tutto il resto riguarda le ambizioni personali di ciascuno che per quanto legittime, a noi (e ai pisani) invece non importano un fico secco.