Serie B, Pisa peggior difesa del campionato. Urge inversione di marcia

Problemi deflagrati a Salerno, complici le assenze di Varnier e Marin. Ma il primo gol subito all'Arechi è quasi la fotocopia di quello incassato a Reggio Emilia alla prima giornata

Vido e Varnier

Vido e Varnier

Pisa, 19 ottobre 2020 - C'è un dato che più di ogni altro fotografa in modo plastico le difficoltà difensive del Pisa in questo primo scorcio di stagione: con sette reti incassate in tre turni quella nerazzurra è la peggior difesa del campionato campionato di B, anche con un discreto distacco considerate le poche giornate disputate dato che, dopo il Pisa, c'è il Pescara che però conta cinque reti al passivo, due in meno. Qualche difficoltà era già emersa nelle prime due gare, vedi soprattutto la rete di Mazzocchi incassata al “Mapei” dalla Reggiana, quasi fotocopia della prima subita domenica all'“Arechi”. A Salerno, però, i problemi sono deflagrati, complice l'assenza di Varnier, l'elemento di maggiore qualità del reparto arretrato, e di Marin, filtro indispensabile davanti alla difesa, entrambi rimasti a casa in quanto entrati a contatto con calciatori positivi a Covid-19 nei ritiri delle rispettive Under 21. Difficoltà che potrebbero anche ripresentarsi martedì sera nella delicatissima sfida con il Monza in quanto entrambi si sono sì rivisti al centro sportivo di San Piero a Grado ma hanno svolto lavoro differenziato e non si allenano con i compagni da almeno una decina di giorni. E che, comunque, potrebbero ripetersi ancora in una stagione che più anomala non potrebbe essere, condizionata dalla pandemia e dall'esito dei tamponi cui tutti i calciatori, da protocollo Figc, devono doverosamente sottoporsi. Praticamente, ogni settimana, una sorta di lotteria.

Con la difesa a quattro, il Pisa soffre maledettamente le ripartenze in velocità: le verticalizzazioni improvvise con palla lunga dalla difesa (o addirittura dal portiere come contro lal Salernitana) a cercare gli attaccanti, spesso rischiano di essere letali per i nerazzurri, complice una retroguardia che, soprattutto quando non c'è Varnier, soffre maledettamente le punte rapide e dribblomani. Come Tutino, ad esempio. Forse inevitabile tenendo presente anche le caratteristiche degli esterni difensivi nerazzurri, Birindelli e Belli più a loro agio a spingere che non a coprire e Lisi che nasce addirittura ala del tridente d'attacco e che solo una grande intuizione di D'Angelo ha trasformato in esterno difensivo con licenza di offendere. Che in fase difensiva funziona anche bene, quando la difesa è a tre, con uno dei centrali incaricato anche di coprirgli le spalle. Un po' meno, invece, con la difesa a quattro. Vero, infatti, che un anno fa, nelle prime tre giornate contro Benevento, Juve Stabia e Cremonese, il Pisa aveva incassato una sola rete. La differenza con le sette incassate finora è impietosa ma, forse, può anche essere una questione di modulo visto i nerazzurri cominciarono lo scorso campionato con il 3-5-2. Se fosse tutto qui, però, la soluzione sarebbe anche troppo semplice: guai dimenticare, infatti, che il 4-3-1-2 è stato anche l'assetto più frequentemente scelto da D'Angelo nella bellissima cavalcata post lockdown del campionato scorso. Anche se, in diverse occasioni, è poi passato alla difesa a «a tre» o anche «a cinque» per blindare il risultato:vedi a Spezia con l'ingresso di Meroni.